Salone del Mobile

Mattarella apre il Salone del Mobile: "Modello unico al mondo, sostenere il made in Italy"

Il presidente della Repubblica all'inaugurazione: "Bellezza, saper fare nel campo dell'abitare e del vivere, immagine di un Rinascimento permanente"

Mattarella apre il Salone del Mobile: "Modello unico al mondo, sostenere il made in Italy"

Quando i corazzieri si sono schierati ai lato del palco, nell’Auditorium di Fiera Milano si è compreso che questa del Salone del Mobile è davvero un’edizione speciale, sottolineata dalle note di Fratelli d’Italia all’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al suo debutto nel grande quartiere polo espositivo milanese. Dove ha visitato i padiglioni già affollati di pubblico fin dall’apertura, per ammirare - e il termine è perfetto - mobili e arredi, oggetti di design, del bello e ben fatto di uno stile italiano dell’abitare apprezzato e ricercato in tutto il mondo, vero oggetto del desiderio.

"Partecipare, all'apertura del Salone, assume un significato particolare: è conferma di un sentimento di consapevolezza e di fiducia nelle risorse che l'Italia sa proporre - ha detto nel suo intervento Sergio Mattarella -. La capacità di innovazione e di creatività che la filiera del legno e dell'arredo sa esprimere, in un ambito manifatturiero maturo come questo, testimonia che l'industria italiana è in grado di affrontare con successo i mercati internazionali, traendone benefici positivi per sé e per tutti i partner coinvolti. La formula vincente del made in Italy e del made by Italy, che sa mettere insieme l'esportazione di nostri prodotti e l'affermazione nel mondo di tecnologie, materie prime, approccio ai mercati, stile di vita italiani, incalza il sistema delle imprese in tutti i settori e interpella il sistema pubblico perché sappia essere di efficace sostegno”.

Il Capo dello Stato ha ricordato che il Salone del Mobile non c’è soltanto “un’attività espositiva”, ma anche “una cultura di impresa, simbolo di un metodo di lavorare insieme e di un modo d'interpretare la manifattura moderna” e la lungimiranza di quei mobilieri che all’inizio degli anni Sessanta dettero vita alla manifestazione “in una fase di intenso sviluppo per il nostro Paese, quando eravamo ancora agli albori del processo di integrazione europea”. “Il Salone ha, via via, sviluppato una vocazione internazionale, diventando un punto di riferimento, riconosciuto a livello mondiale, nell'arredo e nel design - ha proseguito Matterella -. Ne sono diretta e più recente emanazione le esperienze proposte all'estero, da New York a Shanghai, a Mosca. Le articolazioni del Salone di quest'anno evidenziano il livello raggiunto da questa iniziativa”.

Il settore del legno arredo "ha sofferto, come altri, la crisi oltre a una forte concorrenza da parte di produttori di altri Paesi. Ne è uscito razionalizzato, ma anche rafforzato e la debolezza della domanda interna è stata compensata “dall’intenso grado di internazionalizzazione". "Sono cresciute le imprese esportatrici, in particolare quelle piccole, che in genere incontrano più difficoltà ad affermarsi in paesi lontani. Sono stati conquistati nuovi mercati. Questa direzione positiva, basata su forte creatività e innovazione - ha detto il Presidente - , ha saputo rispondere alla competizione sul prezzo, orientandosi verso beni di alta gamma, con una grande capacità di trasformazione delle produzioni verso quelle a più alta qualità". E ancora: "I designer, gli imprenditori italiani, le loro maestranze: un incontro dal quale trae origine una peculiare combinazione di originalità e di abilità che genera una bellezza italiana, riconosciuta in tutto il mondo. E' il saper fare nel campo dell'abitare, del vivere, dote tutta italiana, che trae ispirazione dal contesto del paesaggio e dai centri storici dei nostri borghi, per proporre l'immagine di un Rinascimento permanente, che rappresenta un'offerta di valori dal carattere universale".

"Desideriamo che il venire a Milano sia sempre più un'esperienza unica globale e inimitabile - ha sottolineato il sindaco di Milano Giuseppe Sala - e i dati ci dicono che ci stiamo riuscendo perché in città i turisti nel 2016 sono aumenti ancora del 2% nel 2016 rispetto all'anno di Expo”. Prima il sindaco ha scherzato con Matterella per il claim del Salone del Mobile, "Il Design è uno stato a sé. E Milano è la sua capitale" ."Non so se le hanno chiesto l'autorizzazione, a me no certamente, però oggi è una giornata di gioia credo che chiuderemo un occhio", ha detto il sindaco rivolto al Presidente.

"Il Salone del Mobile è il polo di attrazione dell'innovazione e al tempo stesso deve essere un esempio di per sé di continua capacità di innovare i suoi contenuti e il suo modo di comunicare al mondo mantenendo ben salda la reputazione del marchio. Designer e progettisti trovano solo a Milano un unicum di creatività e capacità industriale per interpretarla e rappresentarla. Per questo l'appuntamento del Salone diventa imprescindibile per tutti coloro che devono trovare ispirazione e al tempo stesso presentare la propria creatività". Questi i valori ricordati dal presidente del Salone del mobile, Claudio Luti. Il Salone, per Luti, "è una grande risorsa per il sistema Italia concentrando in un unico momento (la settimana di aprile) e in un unico luogo (Milano) l'eccellenza innovativa di pensiero e di prodotto". "Per preservare e far crescere questa leadership dobbiamo convogliare il nostro impegno sulla valorizzazione delle idee, dei progetti e della passione che traspare dal lavoro, dai prodotti e dagli eventi", ha aggiunto Luti.

Nel suo intervento, Giovanni Gorno Tempini, presidente di Fondazione Fiera Milano ha evidenziato “l’appoggio e la reciproca collaborazione tra la Fondazione e le istituzioni hanno facilitato lo sviluppo infrastrutturale e del territorio” della Fiera. “Fiera Milano è da quasi un secolo uno dei motori dell’economia nazionale, da questi padiglioni passa una quota importante della produzione italiana che trova poi la sua strada commerciale nei cinque continenti. L’export è il motore di crescita, e la Fiera aiuta l’export. Se a livello nazionale le aziende manifatturiere che esportano sono circa il 22%, le aziende espositrici di Fiera Milano che esportano sono invece quasi il 90%. Nel solo settore dell’arredamento, le aziende espositrici che esportano superano il 95%”.

Giovanni Orsini, presidente di Federlegno Arredo, ha ricordato il ruolo dell'Italia "che contribuisce con il 30%, da sola, al volume delle esportazioni di mobili dell'area dell'euro""E' un risultato che, in una fase di incertezza come l'attuale”, con oltre 320.000 occupati nella filiera del legno-arredo e 31mila nuovi posti attesi 2020”. Lavoro che è anche giovanile e vede Federlegno impegnata con il contributo della Regione Lombardia (rappresentata all’inaugurazione dall’assessore regionale Mauro Parolini) nel nuovo Polo formativo che avvierà l’attività in Brianza. “L’Italia è il quinto Paese al mondo per saldo nell'attivo della bilancia commerciale, dopo Cina, Germania, Sud Corea e Giappone. A sottolineare il beneficio che deriva all'economia del nostro Paese dall'abbattimento delle barriere doganali, specialmente in Europa. Grande il risultato ottenuto dalla comunità internazionale nell'allargare gli orizzonti che consentono anche a Paesi medio-piccoli, come il nostro, di inserirsi, meritatamente, con le proprie capacità competitive, su mercati molto più ampi di quello domestico”. Per questo la posizione di leadership della filiera italiana “merita di essere ulteriormente promossa e sostenuta: Lombardia, Veneto, Friuli, Marche, Emilia-Romagna, Puglia, disegnano una geografia di distretti produttivi specializzati, che vanno sorretti nei loro sforzi di innovazione e di razionalizzazione".

Parole a cui hanno fatto eco quelle del past president Roberto Snaidero che ha ricordato l’impegno di FederlegnoArredo e del Salone sul fronte dell’internazionalizzazione e del sostegno alle imprese sui mercati. Questa edizione dei Saloni parte dunque con una sottolineatura di ottimismo e la sottolineatura orgogliosa da parte dei nostr imprenditori del legno e dell'arredo della capacità di investire, innovare, presentare prodotti in grado non solo di reggere la concorrenza internazionale ma anche di dettare tendenze e gusto fra qualità industriale e maestria artigiana.

Valori, questi, che il sottosegretario allo Sviluppo economico Ivan Scalfarotto, presente al taglio del nastro, ritiene il vero punto di forza di tutta la filiera, che il governo sostiene non solo sul mercato nazionale ma in particolare su quello estero con una serie di azioni di sostegno per le fiere, la promozione delle produzioni made in Italy.

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