Economia

Mediaset al contrattacco sull'ennesima offensiva provata da Vivendi su Mfe

Lettera dai francesi per bloccare l'assemblea Oggi cda del Biscione per nuove azioni legali

Mediaset al contrattacco sull'ennesima offensiva provata da Vivendi su Mfe

«Vivendi persiste nel tentativo di bloccare MfE». È quanto ha affermato ieri Mediaset in una nota dopo aver ricevuto dai francesi una lettera che muove numerosi rilievi alla relazione presentata dal Biscione per l'assemblea del 10 gennaio, definendola illegittima. La società guidata dall'ad Pier Silvio Berlusconi ha, pertanto, convocato per oggi un cda allo scopo di «assumere ogni appropriata iniziativa» e contestando al gruppo che fa capo a Vincent Bolloré l'assunzione di «nuove iniziative volte a ostacolare la realizzazione di MediaforEurope», holding nella quale saranno concentrate tutte le sue attività e partecipazioni, «con l'effetto di creare incertezza sul corso di Borsa».

Ma in che cosa si sostanzia l'ennesimo botta e risposta legale tra i due contendenti? In particolare, Vivendi, nella lettera di 36 pagine inviata al cda e al collegio sindacale (e per conoscenza alla Consob) della partecipata, ha evidenziato che «alcuni eventi degli ultimi mesi non sono stati rappresentati in modo corretto e completo». Vivendi, che detiene direttamente o indirettamente il 29,9% dei diritti di voto, ha ricordato di aver investito 1,2 miliardi nel Biscione.

Mediaset, da parte sua, ha sottolineato che «la relazione informativa pubblicata lo scorso 5 dicembre contiene non solo tutti gli elementi richiesti dalla normativa vigente, ma anche ogni elemento utile alla formazione di un giudizio pienamente informato da parte dei suoi azionisti», ribadendo che «il progetto MfE ha una solida valenza industriale e finanziaria e rappresenta una necessità per Mediaset». Il gruppo presieduto da Fedele Confalonieri ha inoltre evidenziato che la qualità dell'iniziativa è confermata tanto dal maggior numero di analisti che hanno espresso parere favorevole rispetto a quelli contrari sia dall'invito del proxy advisor Glass Lewis a esprimersi favorevolmente nell'assemblea del 10 gennaio.

Mediaset, prosegue la nota, «ritiene la governance di MfE funzionale alla realizzazione del relativo progetto ed è convinto della sua legittimità». Tant'è vero che il cda ha accolto i rilievi formulati dal Tribunale di Milano e ha aggiunto ulteriori modifiche allo statuto della nuova holding per uniformarsi alle best practice.

Resta da comprendere, pertanto, la ratio dell'ennesimo attacco di Vivendi il cui 9,9% con facoltà di voto in assemblea avrebbe garantito la modificare dell'ordine del giorno con i propri rilievi. Di certo, l'apertura di un nuovo fronte legale (la reazione di Mediaset pare pressoché certa) non agevolerà il raggiungimento di un'intesa sulla quota francese e si assommerà agli altri ricorsi pendenti in Spagna, Olanda e Italia.

Dove per altro si attende l'udienza preliminare dei pm milanesi nell'inchiesta per manipolazione di mercato sulla scalata di Vivendi.

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