Economia

Mediaset torna in utile e si "blinda"

Il gruppo: "Assorbito il danno di Vivendi"

Mediaset torna in utile e si "blinda"

Primo trimestre in crescita per Mediaset. Il gruppo del Biscione ha infatti registrato un utile netto di 15,9 milioni, contro una perdita di 18 milioni dello stesso periodo del 2016. Il ritorno al profitto va inoltre confrontato con il rosso di 294 milioni di tutto lo scorso anno, dovuto in massima parte alla guerra in corso con Vivendi, che non ha rispettato il contratto vincolante per l'acquisto della pay tv Premium. Ieri il cda di Mediaset ha inoltre varato una potente contromisura per «blindarsi» contro il rischio di eventuali ulteriori scalate da parte dei transalpini (che hanno rastrellato circa il 30% del Biscione) o di altri raider.
Il gruppo televisivo guidato dall'ad Pier Silvio Berlusconi e preseiduto da Fedele Confalonieri ha infatti messo all'ordine del giorno della prossima assemblea degli azionisti in agenda il 28 giugno, il riacquisto di azioni proprie fino a un tetto del 10 per cento. La mossa, se effettuata in maniera massiccia, rafforzerebbe indirettamente anche la presa sul gruppo da parte della holding Fininvest, che oggi controlla già poco meno del 40% di Mediaset. Quest'ultima ha precisato in una nota che il suo capitale sociale, pari a 614 milioni di euro, è suddiviso in circa un miliardo di azioni ordinarie. Mediaset ha già in pancia 44 milioni circa di azioni proprie, pari al 3,79% del capitale. Aggiungendo un altro 10%, il muro difensivo attorno a Mediaset sarebbe quindi completo, visto che la stessa Fininvest potrà comperare un altro 5% del Biscione senza obbligo di Opa. In ogni caso va qui ricordato che il fatto che Vivendi sia il primo azionista di Telecom (24%) la obbliga - dopo la sentenza dell'Agcom - a scendere sotto al 10% in una della due società italiane.
Sul contenzioso con i francesi non ci sono comunque novità, come ha spiegato in conference call il direttore finanziario Marco Giordani. La vicenda resta quindi legata alla causa pendente presso il tribunale di Milano: il gruppo Fininvest-Mediaset ha chiesto ai francesi 1,8 miliardi di danni.
Quanto invece ancora al trimestre per Mediaset (-0,7% a 3,7 euro in Borsa), che ha visto ricavi a quota 889 milioni con costi operativi in calo, il ritorno all'utile è un «segnale significativo dopo le turbolenze causate da Vivendi e l'effetto negativo sui conti può considerarsi assorbito, indipendentemente dai possibili esiti economici favorevoli legati al contenzioso giudiziario in atto». Il direttore generale marketing di Publitalia Matteo Cardani ha poi specificato che la raccolta pubblicitaria è in linea con le previsioni in riferimento all'intera raccolta del gruppo, che comprende sia il core business tv sia le radio e internet. In aprile la raccolta è stata difficile visti i numerosi ponti per le festività pasquali. Il manager ha aggiunto di non avere visibilità su maggio ma di attendersi «una performance positiva» a giugno. Inoltre tutto il secondo trimestre è atteso positivo con una crescita di circa il 2% sia per il nuovo perimetro di raccolta sia per il core business televisivo. Sul fronte del trasferimento della redazione del Tg5 a Milano invece non sono state assunte decisioni definitive.

L'azienda conferma comunque di avere «allo studio numerose iniziative di ottimizzazione finalizzate a garantire un importante recupero di marginalità entro il 2020».

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