Economia

Mediobanca guadagna e tiene Generali

Nagel: «A novembre il piano, senza più vincoli sul Leone»

Gian Maria De Francesco

Il modello multifinance, varato dall'ad di Mediobanca, Alberto Nagel (nella foto), con il piano 2016-2019, ha funzionato. Piazzetta Cuccia ha chiuso l'esercizio 2018-2019 con ottimi risultati in tutte le aree di business del gruppo.

I ricavi hanno raggiunto la cifra record di 2,5 miliardi (+4%), mentre l'utile netto rettificato è ammontato a 860 milioni (+8%), risultato che supera le attese degli analisti (805 milioni). Per Mediobanca si tratta dei conti migliori degli ultimi dieci anni. Il margine di interesse è salito del 3% a 1,4 miliardi di euro per la crescita degli impieghi (+8% a 44 miliardi). Il risultato operativo (+8%) ha superato gli 1,1 miliardi.

Il totale delle attività finanziarie si è incrementato del 6% a 68 miliardi, mentre la raccolta netta si è attestata a 5 miliardi (+5%). Confermato il dividendo unitario di 0,47 euro, in pagamento dal 20 novembre, per un payout salito dal 47 al 50 per cento. Il Cet 1 è stato pari al 14,1 per cento. Gli obiettivi del piano industriale 2016-2019 sono stati, pertanto, pienamente raggiunti. In particolare, gli impieghi sono cresciuti del 9% a 44 miliardi e il risultato operativo è aumentato del 16%, al di sopra dei target fissati (+10%).

Questi risultati «ci mettono nelle condizioni di continuare su un percorso di sviluppo nel prossimo triennio», ha commentato l'ad Alberto Nagel, anticipando che il nuovo piano triennale sarà presentato nel Capital markets day il prossimo 12 novembre. «Non abbiamo più né una scadenza né un vincolo di alienazione delle azioni Generali, che rimane, quindi, esclusivamente una possibilità legata a un evento di crescita della banca», ha aggiunto. Intanto, proseguono i contatti per l'eventuale acquisizione di Kairos.

«A settembre ci sarà una conclusione, di un tipo o dell'altro», ha concluso l'ad.

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