Economia

Mediobanca spinge l'utile E si prenota per «Atlante 2»

Ricavi record a 2 miliardi, vola il titolo in Borsa +8,7% Nagel: «Piano Mps coraggioso. Venderò Rcs sopra 1,2 euro»

Massimo Restelli

Mediobanca chiude il bilancio 2015-2016 (terminato a giugno) con 2 miliardi di ricavi (+0,1%), è il massimo storico, a fronte di un utile in crescita del 2% a 605 milioni e si prepara a partecipare al salvataggio di sistema del Monte Paschi: «Siamo disponibili a valutare un intervento in Atlante 2 che sia collegato» al piano di Mps, ha detto il capo azienda di Mediobanca, Alberto Nagel, definendo l'operazione «coraggiosa», perché per la prima volta «si affronta in modo radicale il problema» di crediti in sofferenza. Piazzetta Cuccia, che è global coordinator del maxi-aumento da 5 miliardi del Monte e che dovrebbe dare un contributo ad Atlante poco inferiore a 50 milioni, non aveva invece aderito alla fase 1 del Fondo che ha sventato il bail-in di Popolare Vicenza e Veneto Banca. Nagel ha peraltro anche preso posizione in favore del referendum costituzionale di novembre.

Tornando a Mediobanca, i conti hanno battuto le stime degli analisti (il consensus prevedeva un profitto di 570 milioni) così il titolo ha preso forza in Borsa fino a chiudere con un balzo dell'8,7% a 6,16 euro: ai soci chiamati in assemblea il 28 ottobre, andrà un dividendo di 0,27 euro, l'8% in più dell'anno prima, per un pay-out del 38%. La solidità patrimoniale Cet 1 è al 12,6%: Mediobanca «si è classificata al secondo posto in Europa agli stress test per il minore impatto dello scenario avverso», ha rivendicato Nagel. A sostenere i conti (+34% a 162 milioni l'utile nel solo quarto trimestre) sono stati sia l'attività bancaria sia l'ampia diversificazione del business, con il primo esercizio in attivo per CheBanca! (7,5 milioni) e la forte crescita del credito al consumo (171 milioni). Il nuovo piano sarà presentato a novembre, ma la Brexit non fa paura a Mediobanca, che manterrà la sede di Londra.

La conference call è stata poi l'occasione per fare il punto sullo scrigno delle partecipazioni: Generali e Rcs. Prima di dire addio al gruppo del Corriere della Sera, di cui possiede il 6,2%, Mediobanca «aspetterà che il titolo torni sopra gli 1,2 euro», l'attuale valore di carico, ha detto Nagel. Parole che hanno contribuito ad infiammare Rcs (+14%). Insomma, Piazzetta Cuccia - dopo aver perso, insieme a Pirelli, Unipol e Diego Della Valle la guerra finanziaria contro Urbano Cairo per il controllo del Corriere (è ancora in corso la battaglia legale), attende ora che lo stesso editore di La7 rilanci la Rizzoli: Cairo, che ne possiede il 60% attraverso la sua Cairo Com, ne è diventato presidente e ad mercoledì.

Simile la strategia verso Generali, di cui la merchant bank deve cedere il 3% per portarsi al 10 per cento: «Nei prossimi anni» il gruppo «continuerà» la politica di cessioni ma «molto dipenderà» dalla Borsa.

E per il Leone (+4% a 11,7 euro) «sarà importante avere valori diversi dagli attuali».

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