Economia

Metroweb, la fibra ora fa gola a tutti

Per il 53,8% della società, Telecom pronta a spendere 400 milioni. Patuano spinge per l'integrazione Tim Brasil-Oi

Non si preannuncia facile il cda odierno di Telecom Italia. Tra management e azionisti monta la polemica e la scarsa sintonia. «Non esistono deleghe in bianco in nessuna società tantomeno nella nostra», ha detto il presidente Giuseppe Recchi in risposta a Marco Fossati, azionista con il 5%, tramite Findim, che auspicava prudenza sulla possibile integrazione tra Oi e Tim Brasil. Ma il Brasile non sarà l'unico tema caldo del consiglio. Sul tavolo c'è anche l'acquisto del 53,8% di Metroweb. Un'idea «vecchia» tornata in auge visti i tempi stretti richiesti all'Italia dall'Ue per rispettare gli obiettivi dell'Agenda digitale che vuole, entro il 2020, lo sviluppo della rete in fibra ottica per portare collegamenti a 100Mb ad almeno il 50% delle famiglie italiane. Strano destino quello di Metroweb. Nel 2006, quando l'Aem la pose in vendita, non la voleva nessuno. Finì per essere ceduta, per circa 230 milioni, al fondo inglese Stirling. Nel 2011 passò nuovamente di mano. Venne acquistata per 430 milioni dal fondo F2i allora guidato da Vito Gamberale. In realtà Gamberale aveva ricevuto da Franco Bernabé, prima ad e poi presidente di Telecom, la promessa di entrare in società con l'ex monopolista. Per questo i progetti di Metroweb erano grandiosi: cablare le 30 principali città italiane entro il 2015 con 4,5 miliardi d'investimento.

Telecom, però, si è defilata e i risultati si vedono. La rete in fibra ottica è rimasta al palo. L'ex monopolista offre 100 Mb solo a Milano e 30 Mb in circa 100 città. Solo Fastweb offre 100 Mb in 7 città, oltre Milano. Peggio di noi, in Europa, per i collegamenti a 100Mb ci sono Grecia e Portogallo. Solo Milano ha una rete in fibra, proprio grazie a Metroweb di cui Fastweb è il miglior cliente, producendo l'80% del fatturato. Per questo la società, pur avendo fatto investimenti scarsi dal 2011, ha raddoppiato il suo valore. Secondo indiscrezioni, infatti, Telecom avrebbe offerto 400 milioni per il 53,8% di Metroweb, valorizzando la società oltre 700 milioni. Certo è che con Telecom, Metroweb potrebbe finalmente cominciare a investire. Anche perché il governo, nel decreto «Salva Italia», ha introdotto i crediti d'imposta per gli investimenti in fibra ottica. Metroweb, insomma, in questo momento è diventata una società strategica anche in quanto partecipata dal Fondo strategico italiano (tramite Cdp) al 46% e dalla stessa Fastweb al 10%. In campo, per un'eventuale acquisizione, c'è anche Vodafone, già cliente di Metroweb a Milano e a Bologna che potrebbe essere interessata anche a prendersi anche Fastweb. In questo caso, però, il maggior azionista, Swisscom, non ha alcuna fretta di vendere essendo in attesa di capire quali saranno gli equilibri in Italia per lo sviluppo della fibra ottica.

Ma anche sul Brasile le prospettive sono incerte. Si va dalla vendita di Tim Brasil all'integrazione con Oi. In questo caso, però, per restare con la quota di controllo al 50%, Telecom dovrebbe fare un aumento che alcuni analisti ipotizzano fino a 5 miliardi. Anche qui sembra un copione già visto. L'aumento di capitale era stato chiesto anche da Bernabé per conquistare Gvt, l'operatore in fibra ottica che Vivendi ha poi ceduto a Telefonica. «Parleremo di strategie in via generale secondo le regole di una società attenta alla creazione di valore per tutti gli azionisti», ha detto osservato ancora il presidente Recchi. Regola generica per una società che sta cercando faticosamente di diventare una vera public company , ma guarda a strategie realmente condivise dal mercato.

Giù il titolo alla vigilia del cda: -1,04%.

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