Economia

Il miliardo sparito dell'era Berneschi e il rischio della prescrizione

Per l'ex numero uno il processo potrebbe avere tempi troppo lunghi

Giovanni Berneschi, ex padre padrone di Carige fino al settembre 2013, festeggerà gli 80 anni a piede libero, il prossimo 25 luglio, in attesa che il giudizio d'appello si pronunci sulla condanna di primo grado alla reclusione per truffa e associazione a delinquere, finalizzata a truffare le società del gruppo. Il ragioniere che ha trasformato una banca provinciale in uno dei principali gruppi creditizi italiani - salvo poi esser stato, insieme ad altri impuntati, ritenuto colpevole di un depauperamento calcolato in un miliardo - a quanto risulta, sta trascorrendo questi giorni cruciali per la sua ex banca tra Genova, dove risiede, e la casa di campagna in provincia di La Spezia. Dove si dedica a una delle sue passioni: la cura dell'orto.

D'altro canto per l'Appello ci vorranno ancora mesi. Le carte, infatti, sono state depositate «una quindicina di giorni fa», come conferma Maurizio Anglesi, avvocato dell'ex numero uno del gruppo ligure. E, nel frattempo, i giorni passano e la prescrizione si avvicina. I fatti contestati sono iniziati nel 1997 e poi proseguiti fino ad almeno tutto il primo decennio del nuovo secolo. E la truffa si prescrive in sei anni.

La condanna in primo grado, lo scorso febbraio, aveva fatto scalpore: otto anni e due mesi, oltre all'interdizione perpetua ai pubblici uffici e la confisca di beni per 26 milioni di euro. Due anni di reclusione in più di quanto chiesto dal Pubblico ministero. Più in dettaglio il Tribunale aveva riconosciuto la triangolazione tra l'ex presidente, il capo del settore assicurativo Ferdinando Menconi, e l'immobiliarista Ernesto Cavallini. Secondo la Corte, il braccio assicurativo di Carige comprava dall'immobiliarista case a valori gonfiati, mentre Berneschi & C si spartivano il bonus.

«In Appello dimostremo l'innocenza e contesteremo la stessa sussistenza del reato, in quanto prima di tutto le compravendite erano state effettuate su valori di perizia di un periodo immobiliare molto più felice rispetto a quello risultante dopo anni di crisi. Mancano, inoltre, l'artificio e il raggiro, necessari alla realizzazione del reato», dice il legale di Berneschi, aggiungendo come periti e revisori non siano stati chiamati a rispondere di nulla.

Nel frattempo Berneschi è stato citato in giudizio da Carige con un'azione di responsabilità e, secondo alcune indiscrezioni potrebbero profilarsi ulteriori filoni di indagini in un ambito più strettamente societario e legato alla gestione del gruppo.

CM

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