Economia

Mion abbandona l'Autogrill

Il manager fuori anche dal cda di Atlantia

Il valzer delle poltrone non smette di suonare in casa Benetton. Dopo le dimissioni di Alessandro Benetton dal gruppo di abbigliamento, ieri nella galassia di Ponzano Veneto si sono registrate altre due uscite: Gianni Mion, storico braccio destro di Gilberto Benetton, ha lasciato il ruolo di amministratore non esecutivo di Autogrill annunciando le sue dimissioni dal board, con efficacia a partire dal 31 dicembre. Sempre a fine anno Mion uscirà anche dal consiglio di Atlante, la controllata attiva nel business delle infrastrutture che custodisce le ex Autostrade e Aeroporti di Roma.

Il manager sarà comunque impegnato nel rilancio di Popolare Vicenza, di cui è presidente: «In questo momento c'è un gruppo di lavoro fatto dai team di management delle due banche che stanno lavorando a un'ipotesi di fusione», ha detto riferendosi al possibile matrimonio fra l'istituto e Veneto Banca. I due gruppi sono supportati da Boston Consulting e dovrebbero finire il loro lavoro «prima di fine dicembre», ha aggiunto. In ogni caso, una decisione non sarà presa entro Natale: «Con l'anno nuovo vedremo cosa viene fuori, se la proposta troverà l'interesse dei due cda e dell'azionista», cioè del Fondo Atlante.

Prima di lasciare Ponzano, però, Mion ha sottolineato che «la famiglia Benetton è e sarà sempre unita come un pugno», rigettando così le recenti voci di dissidi fra Luciano e Gilberto Benetton sulla gestione del gruppo di abbigliamento che avrebbero portato Alessandro (figlio di Luciano) ad abbandonare il cda. «Non ci sono liti, il discorso è che la Benetton è come una specie di tabernacolo per la famiglia. Quando si sente dire che ci sono ridimensionamenti ci si domanda se siano davvero necessari. Quello che sta accadendo, va visto come un eccesso di amore», ha aggiunto. Secondo le indiscrezioni, Luciano Benetton sarebbe contrario alla ristrutturazione del marchio di abbigliamento che potrebbe portare a una riduzione degli addetti del 15-20% (circa 200 addetti) nella sede di Ponzano Veneto. Intanto, per fare chiarezza sui dati pubblicati in questi giorni, Benetton Group precisa che il fatturato 2015 è stato di 1,5 miliardi, dato relativo al consolidato che include tutte le società del gruppo. Nel 2015, inoltre, il gruppo «ha azzerato il debito finanziario, genera cassa e ha un piano di investimenti pari a 180 milioni entro il 2017.

Infine, si legge nella nota, «non è prevista alcuna vendita del marchio Sisley».

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