Economia

Mps, i sindacati alzano il muro contro i tagli

Mps, i sindacati alzano il muro contro i tagli

I piani industriali di Monte Paschi e Banca Popolare di Milano stanno andando per traverso ai sindacati. Se a Siena ieri pomeriggio la trattativa si è incagliata sul problema delle esternalizzazioni previste dall'ad Fabrizio Viola per centrare l'obiettivo del taglio dei costi, in Piazza Meda la battaglia ruota attorno a come sarà lo scivolo che accompagnerà alla pensione gli 800 esuberi conteggiati da qui al 2015. In sostanza, la Fabi e le sigle confederali Fiba, Fisac e Uilca pretendono un incentivo economico per gli «espulsi», mentre Bipiemme starebbe pensando di concedere un «bonus velocità» soltanto a quanti accetteranno di lasciare la scrivania celermente: secondo quanto si sussurra il premio sarebbe pari a due mensilità.
Troppo poco per i sindacati, che vedrebbero inoltre cadere, insieme alla consuetudine dell'incentivo, una «transenna» politica importante in vista dei prossimi piani industriali con cui le banche tenteranno di sfoltire forza lavoro e filiali, rivedendo il proprio modello di business secondo le direttive imposte dalla crisi.
L'altro nervo scoperto in Bpm è il periodo di intervento del Fondo esuberi, visto che solo 96 addetti sarebbero già in possesso dei requisiti per la pensione. Dopo l'incontro di presentazione del 26 luglio, il kich off della trattativa è atteso domani, ma è probabile che poi ci si riaggiornerà a fine mese. Vedremo se Montani utilizzerà la stessa determinazione con cui, a luglio, ha cancellato i permessi retribuiti per gli esponenti dell'associazione Amici, ha stracciato gli abbonamenti dei cellulari aziendali a loro riservati, ponendo al contempo fine all'abitudine di utilizzare i locali della banca e la sua posta interna. Ieri, intanto, il direttore delle risorse umane, Gianni Rossi ha presentato all'intersindacale il braccio destro Massimiliano Calvi, anch'egli proveniente dal Banco Popolare.
Quanto invece al Monte dei Paschi, il confronto riparte questa mattina alle 9 e 30. Ieri le sigle del primo tavolo sindacale, riunite a Siena nella sede di via Mazzini, hanno fatto capire al responsabile delle risorse umane, Ilaria Dalla Riva, di considerare l'attuale formulazione delle esternalizzazioni una «pregiudiziale» per il proseguimento del confronto e difeso il contratto integrativo aziendale («Cia») che a Rocca Salimbeni pesa non poco. A dare fuoco alle polveri è il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, secondo cui in queste settimane il leit motiv del Monte «è nessun esubero e nessun licenziamento», ma non c'è «niente di più falso». Il leader del principale sindacato del credito rimarca, poi, il problema delle esternalizzazioni, spingendosi a fare i nomi dei partner con cui Siena avrebbe aperto un confronto: Bassilichi (di cui la stessa Mps detiene l'11%), Cedacri e Cartasi cui si aggiungerebbe a una terza realtà internazionale.

L'indiziato è il colosso Ibm.

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