Economia

Mutuo prima casa giovani under 36, anche nel 2023? Ecco tutte le novità

Prima del passaggio di consegne, il governo Draghi ha prorogato per il 2023 le regole per il mutuo prima casa giovani under 36. Ci sono dei cambiamenti di cui tenere conto

Mutuo prima casa giovani under 36, anche nel 2023? Ecco tutte le novità
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La legge di Bilancio 2022 aveva prorogato fino al 31 dicembre le agevolazioni in favore del mutuo prima casa per i giovani under 36 e, in assenza di un ulteriore prolungamento dei termini, il 2023 sarebbe rimasto orfano di sostegni.

Prolungamento che è stato rinnovato durante la seduta del Consiglio dei ministri del 10 ottobre, uno degli ultimi del governo Draghi.

Poiché la situazione congiunturale penalizza occludendo l’accesso all’impiego, il governo ha deciso di intervenire per facilitarne le legittime intenzioni di creare una famiglia e di acquistare una casa.

I requisiti

Il primo requisito è l’età del richiedente che, come suggerisce il nome dell’agevolazione, non deve avere più di 36 anni al momento del rogito. Inoltre, il bonus è concesso a famiglie monoparentali, a coppie coniugate o conviventi almeno da 2 anni. A questi requisiti si aggiunge quello dell’Isee che non deve superare i 40mila euro annui.

Isee e reddito sono due cose diverse, l’Isee è originato dal reddito del nucleo famigliare e, prima di richiedere l’agevolazione, è bene verificare il proprio Isee, operazione che può essere fatta online o presso un Caf. A fronte di cambiamenti reddituali significativi occorsi nei mesi precedenti a quello in cui si vuole ottenere l’agevolazione, le norme permettono e auspicano un aggiornamento dell’Isee.

I limiti

Il bonus è esclusivamente dedicato all’acquisto della prima casa ed è applicabile soltanto ad alcune categorie catastali. Inoltre, non può essere applicato a immobili già acquistati o a mutui già accesi, così come illustrato nella circolare dell’Agenzia delle entrate 12/E del 14 ottobre 2021. Non basta neppure allegare alla richiesta un contratto preliminare di compravendita – che potrebbe non essere onorato – ed è invece tassativo il rogito.

Va anche chiarito il concetto di under 36 che riguarda l’età del richiedente durante l’anno solare nel quale viene firmato il rogito. Se, per esempio, chi sottoscrive il rogito a ottobre ma compie 36 anni a dicembre, non può beneficiare del bonus. Al contrario, chi stipula un atto di acquisto a ottobre e compirà 36 anni il mese di gennaio dell’anno dopo, ne ha diritto. Questione anagrafica che può trarre in inganno se non espressamente specificata.

Gli immobili

Gli immobili a cui si applica l’agevolazione sono, in linea generale:

  • Categoria catastale A/2 (abitazioni di tipo civile)
  • Categoria catastale A/3 (abitazioni di tipo economico)
  • Categoria catastale A/4 (abitazioni di tipo popolare)
  • Categoria catastale A/5 (abitazioni di tipo ultrapopolare)
  • Categoria catastale A/6 (abitazioni di tipo rurale)
  • Categoria catastale A/7 (abitazioni in villini)
  • Categoria catastale A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi)

Non si può quindi usufruire delle agevolazioni per l’acquisto di immobili di categoria A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli e palazzi di pregio storico o artistico). Rientrano nella sfera della fattibilità sia l’acquisto sia ogni altra forma di trasferimento oneroso della proprietà quindi, per esempio, anche la comproprietà o la nuda proprietà.

Il bonus

Il Bonus prima casa under 36 prevede che, fatti salvi i requisiti, giovani coppie e genitori singoli possono beneficiare tra il 50% e l’80% del finanziamento, essendo inoltre esonerati dal versamento delle imposte ipotecarie, di quelle catastali e di quelle di registro. Il mutuo non prevede l’imposta sostitutiva, ovvero lo 0,25% dell’importo erogato dalla banca.

Una misura che si applica a chi, fatti salvi i requisiti essenziali, ha acquistato casa tra il mese di maggio del 2021 e il 31 dicembre 2022.

Si tratta di fatto di un fondo pubblico amministrato dalla Consap, la Concessionaria servizi assicurativi pubblici, società controllata al 100% dal ministero dell’Economia e delle Finanze che si fa garante in nome del sottoscrittore del contratto di finanziamento.

Nel caso in cui la vendita è assoggettata all’Iva, viene attribuito un credito di imposta pari a quella pagata per l’acquisto. Eventualità questa che prevede il pagamento totale delle tasse ipotecarie, di quelle catastali e di quelle di bollo (320 euro in tutto).

Novità 2023

La prima novità, come detto, è l’estensione delle agevolazioni anche al 2023. Il fondo destinato non è noto, sappiamo però che nel corso dei due anni precedenti è diminuito passando da 290 milioni di euro del 2021 a 250 milioni per il 2022.

La ministra per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, non ha fornito molti altri dettagli, che verranno definiti con la legge di Bilancio 2023 che deve essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale entro l’ultimo giorno del 2022 e della cui bozza, molto probabilmente, si potrà discutere già tra qualche giorno.

Per sapere quali saranno le politiche di salvaguardia applicate ai tassi richiesti dalle banche serve ancora tempo.

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