Economia

Nagel: «Primo pensiero: salvare Mps»

L'ad di Mediobanca: «È banca sistemica». Rcs? Valuteremo fusione con Cairo»

Mediobanca si mette alle spalle un trimestre da record, approva il bilancio 2015-2016 e guarda subito al futuro. Gli occhi sono puntati su Mps, il cui salvataggio è «molto rilevante per la stabilizzazione del sistema bancario italiano», ha detto l'ad Alberto Nagel (foto). «È molto importante per Mediobanca, e non solo, dare un contributo il più impegnato possibile per Mps, che è grande, è una banca sistemica, la terza del Paese, per cui una situazione di incertezza provoca un problema che è il multiplo rispetto a quanto abbiamo visto nel novembre scorso quando è stata fatta la risoluzione delle quattro banche», ha affermato Nagel nel corso dell'assemblea dei soci che ha approvato con il 99,9% dei voti l'esercizio 2015-2016. Sul Monte «qualsiasi contributo di equity all'interno di un canovaccio condiviso dalle authority è il benvenuto», ha aggiunto riferendosi alla proposta avanzata da Corrado Passera. Si tratta del canovaccio elaborato dal cda di Mps per la messa in sicurezza della banca, sul cui buon esito Nagel si è detto «ottimista».

Sul fronte Generali, Mediobanca «conferma la linea della cessione del 3% ma senza un vincolo di scadenza», la riduzione della partecipazione «la vediamo come un'opportunità, non come un obbligo», ha aggiunto Nagel, per il quale le indiscrezioni circa un eventuale interesse di Axa e Zurich per il gruppo assicurativo «non hanno alcun riscontro». Del resto, ha spiegato, «troverei strana dal punto di vista industriale un'operazione con Axa che come Generali ha una forte esposizione nel Vita, un settore sotto esame per la struttura dei tassi a bassi rendimenti. Un settore non visto di buon occhio dagli investitori».

Archiviata invece la battaglia su Rcs, Mediobanca giudica «positivamente la situazione» attuale, con lo scioglimento del patto di sindacato e la vittoria di Urbano Cairo che si «assume la diretta responsabilità» dell'azienda, e con il quale «collaboriamo». Per cui «se ci proporrà la fusione la valuteremo con spirito costruttivo nell'interesse della società», per verificare se sia più opportuno proseguire «stand-alone o con la fusione», ha precisato Nagel ai soci riuniti nell'assemblea.

Il trimestre record messo in archivio da Mediobanca è il primo del bilancio 2016-2017, chiuso con un utile netto di 271 milioni, in crescita dell'11% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Sul risultato ha influito la cessione nel periodo della metà della partecipazione in Atlantia (era pari al 2,7%) con una plusvalenza di 110,4 milioni.

I ricavi sono ammontati a 526 milioni (+4%), il margine d'interesse è cresciuto del 4% attestandosi a 314 milioni, il risultato operativo è stato di quasi 227 milioni (+16%), il Cet1 fully phased a fine periodo si è attestato al 12,53%: risultati definiti da Nagel «di particolare soddisfazione».

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