Economia

Occhio alla "trappola per orsi" ​ che fa strage dei ribassisti

La trappola per Orsi è un finto breakout dei minimi ovvero per un attimo i prezzi sfondano un supporto importante del mercato segnalando la fine del mondo con il prevalere dei ribassisti

Occhio alla "trappola per orsi" ​ che fa strage dei ribassisti

Trappolone per Orsi o favolosa opportunità di acquisto? Ma prima di decidere spieghiamo subito cosa è la trappola per Orsi. La trappola per Orsi è un finto breakout dei minimi ovvero per un attimo i prezzi sfondano un supporto importante del mercato segnalando la fine del mondo con il prevalere dei ribassisti. Siccome i mercati si muovono per la maggior parte del tempo in tendenza un breakout significa che se qualcuno con tanti soldi è così matto da vendere allo scoperto sotto il minimo relativo significa che è un matto ricco che ha delle informazioni che noi non abbiamo. Sappiamo solo che se vende al ribasso sotto un minimo conta di “ricoprirsi” più in basso incamerando un utile. E allora tutti gli altri operatori si mettono in coda a lui e a loro volta vendono. Da qui nasce il meccanismo dell’imitazione collettiva in Borsa che crea le bolle (compra tu che compro anche io) e crea i patatrac (vendi tu che vendo anche io). Comprare al rialzo un breakout (rottura in italiano) dei massimi è attività antica e spesso lucrosa, così come vendere al ribasso il breakout di un minimo relativo. Tranne quando il mercato ti si ribalta contro e i prezzi ti schiaffeggiano come un elastico tirato troppo che ritorna indietro. È questa la trappola per Orsi, che fa strage dei ribassisti, i quali se sono professionisti della Borsa debbono fare in fretta a chiudere le posizioni ribassiste e ricoprirsi (ovvero comprare quello che avevano venduto al ribasso prendendolo a prestito da un terzo) leccandosi le profonde ferite.

Thomas Demark, fondatore dell’analisi tecnica “moderna” ovvero di quella analisi tecnica che con l’ausilio del test statistico è diventata finanza quantitativa, sostiene che un breakout è buono quando i prezzi rompono con decisione (ampiezza tra apertura e chiusura) un supporto o una resistenza.

Purtroppo non possiamo dire questo di quello che è successo venerdì 21 dicembre perché se è vero che in apertura i prezzi del Ftse All Share hanno dimostrato una violenza forza ribassista poi in chiusura sono tornati sui loro passi. Demark in una situazione come quella attuale sarebbe eloquente: falso breakout e trappolone per i ribassisti. Da lunedì tutta la Borsa italiana dovrebbe quindi tornare sui propri passi?

Trappola per orsi

Ovviamente non lo sappiamo. Noi italiani stiamo facendo del nostro meglio per auto-affossarci ma la situazione internazionale non è certo chiara. E del resto quando mai i mercati finanziari sono chiari?

Il Dax è a cavallo di una trendline di lungo periodo che parte dal 2009 mentre il Nasdaq potrebbe perdere ancora valore di un 10% prima di incontrare la sua trendline di lungo periodo. Per il momento l’Orso non è ancora uscito dalla gabbia e in zona Cesarini potremmo assistere al rimbalzone tanto atteso. Ora come ora suonare le trombe del ribasso è prematuro.

I trader professionisti sono scarichi di azioni e pronti per andare al ribasso. Gli investitori – padri di famiglia passeranno un triste Natale con perdite del 50% in portafoglio quando va bene sul patrimonio azionario. E ti chiedi se davvero lo swing trading (ovvero comprare e rivendere le azioni in pochi giorni) non sia l’arma vincente.

Tutti possiamo concludere, sia chi guadagna che chi perde, che soprattutto in Italia il cassettista è un mestiere che lo hanno abolito da almeno 20 anni.

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