Economia

Ora inizia la sfida di Tsipras

Tappa per tappa, così si potrà salvare la Grecia dal default. Ottenuto l'accordo con le istituzioni, il premier deve affrontare una vera e propria corsa contro il tempo in vista del 20 luglio. Ma le incertezze sono ancora tante

Ora inizia la sfida di Tsipras

Trovato l'accordo, inizia la vera sfida per Alexis Tsipras. Il governo ha tempo fino a mercoledì sera per avviare il piano di riforme che gli è stato imposto dall'Europa. Il tutto mentre il parlamento greco è in fermento, con la minoranza di Syriza e gli alleati di Anel che hanno annunciato che non voteranno l'accordo.

Ma tra i dissidenti e i "duri" del partito, Tsipras conta anche la presidente del parlamento, Zoe Konstatopoulou, avvocato 39enne tra le più intransigenti tra i radicali di sinstra. Già nei giorni scorsi aveva messo i bastoni tra le ruote rallentando molto il voto sul mandato negoziale al premier. Inizialmente per lei si era parlato di dimissioni, subito smentite. Di certo Tsipras dovrà cercare una sponda nelle opposizioni sperando che questo non gli costi la poltrona.

Resta il fatto che entro il 15 Atene deve approvare tutte le misure richieste, a partire da riforma dell'Iva, abolizione delle baby pensioni. Dovrà inoltre assicurare l'indipendenza dell'ufficio di statistica e creare il "Fiscal Council" previsto dal Fiscal Compact per controllare i bilanci. A quel punto si riunirà di nuovo l'Eurogruppo che darò il primo sì per avviare il prestito ponte che permetterà alla Grecia di evitare il default.

Giovedì mattina sarà poi la volta della Bce che, anche in base alla valutazione dell'Eurogruppo, dovrà decidere se mantenere e aumentare la liquidità di emergenza alle banche greche che sono al collasso. Gli sportelli, quindi, restano chiusi almeno altri tre giorni, con i prelievi razionati.

Venerdì e nei giorni successivi i parlamenti nazionali degl altri Stati dovranno votare l'accordo. Si parte proprio da quello della Germania, finora il Paese più critico nei confronti della Grecia.

È insomma una corsa contro il tempo. Il conto alla rovescia scadrà il 20 luglio, giorno entro il quale Atene deve versare le rate - già scadute - all'Fmi (1,6 miliardi più 450 milioni) e rimborsare la Bce (3,5 miliardi). Oltre a pagare un altro miliardo di titoli in scadenza il prossimo venerdì. Questo significa che entro lunedì prossimo deve partire il prestito ponte che coprirà i circa 12 miliardi di rimborsi alle istituzioni e 10 miliardi per le banche ed eviterà il fallimento.

Si passerà poi ai negoziati che dovrebbero portare all'erogazione del nuovo piano di aiuti dal fondo salva Stati Esm. Si prevedono circa un mese di trattative, ma prima il governo dovrà far approvare

538em;"> anche l'adozione di un nuovo Codice di procedura Civile che acceleri i tempi e l’efficienza dei tribunali e la direttiva di risoluzione delle banche che vieta l'intervento degli Stati nelle banche.

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