Economia

Ora Mps «studia» il piano bis di Passera

Mandato del cda all'ad Morelli. E Unicredit conferma le trattative per Pekao

Celebrate le nozze tra Banco Popolare e Bpm, domani l'attenzione della Borsa si concentrerà sull'aumento di capitale di Unicredit e sulla sorte del Monte Paschi, che ieri ha dato mandato all'ad Marco Morelli di approfondire il nuovo piano presentato da Corrado Passera, ex ad di Intesa e ministro del governo Monti.

Entrambi i fronti sono in evoluzione. Unicredit ha infatti confermato le trattative in corso con Pzu e Polski Fundusz Rozwoju «per esplorare» la possibilità di «una transazione» su Bank Pekao. In sostanza si discute della possibile cessione del 30% della controllata polacca per una cifra che potrebbe essere prossima ai 2,55 miliardi; a qual punto Unicredit resterebbe con il 10%. Lo scopo è ridurre l'aumento: la banca di piazza Gae Aulenti ha già fatto cassa alleggerendo la presa su Fineco. Secondo gli analisti, l'ad Jean Pierre Mustier potrebbe optare per una cura d'urto (considerando l'aumento e le cessioni) fino a 12 miliardi. La stessa banca specifica comunque che al momento «non vi è alcuna certezza che queste trattative possano portare ad alcuna transazione nè certezza in merito alle condizioni». Se ne saprà di più entro il 13 dicembre, quando Mustier presenterà il nuovo piano industriale.

Quanto, invece, a Siena, il Monte Paschi ha appunto dato uno «specifico mandato» a Morelli per avviare «ulteriori approfondimenti» sulla nuova proposta avanzata da Passera: Morelli dovrebbe aggiornare il board già martedì prossimo. Quella della Rocca appare una prima, seppur timida, apertura dopo che lo scorso 29 luglio era andato a vuoto il primo tentativo di farsi avanti di Passera. Il banchiere, come anticipato ieri da il Giornale, si è infatti fatto nuovamente sotto, inviando al presidente uscente di Mps Massimo Tononi un nuovo piano industriale alternativo a quello approvato dal cda (appoggiato da Jp Morgan e Mediobanca) che prevede un aumento fino a 5 miliardi. La lettera di Passera, si legge in una nota, è stata «accuratamente» vagliata dal board.

La proposta del banchiere, in contatto con alcuni investitori internazionali (si dice il fondo Usa Warburg Pincus) ruoterebbe intorno a un aumento da 2-2,5 miliardi.

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