Economia

Chi sono gli otto super-miliardari con la ricchezza di mezzo pianeta

L'Oxfam ha diffuso un nuovo rapporto che sottolinea quanto si stia estremizzando la differenza tra ricchi e poveri con la nascita, in breve tempo, del trillionaire

Chi sono gli otto super-miliardari con la ricchezza di mezzo pianeta

Il nuovo rapporto di Oxfam "Un'economia per il 99%", diffuso alla vigilia del Forum economico mondiale di Davos, ha analizzato quanto la forbice tra ricchi e poveri si stia estremizzando oltre ogni ragionevole giustificazione.

Otto super miliardari detengono la stessa ricchezza netta (426 miliardi di dollari) di metà della popolazione più povera del mondo, vale a dire 3,6 miliardi di persone: "È necessario un profondo ripensamento - secondo Oxfam - dell'attuale sistema economico che fin qui ha funzionato a beneficio di pochi fortunati e non della stragrande maggioranza della popolazione mondiale".

Tra i nomi dei più ricchi si trovano quelli di Rosa Anna Magno Garavoglia, del gruppo Campari, dello stilista Giorgio Armani, dell’imprenditore Gianfelice Rocca e di Silvio Berlusconi, passando per Giuseppe De’ Longhi (presidente della De’Longhi) e per gli imprenditori alimentari Augusto e Giorgio Perfetti.

È stato sottolineato come l'attuale sistema economico stia favorendo l'accumulo di ricchezza nelle mani di una élite super privilegiata ai danni dei più poveri, che sono in maggioranza donne.

Si pensa adesso che potremmo veder nascere a breve il primo trillionaire, un individuo che possiederà più di 1.000 miliardi di dollari nei prossimi 25 anni: per consumare un trilione di dollari è necessario spendere 1 milione di dollari al giorno per 2.738 anni.

In questa situazione le donne sono prevalentemente svantaggiate perché trovano maggiormente lavoro in settori con salari più bassi e hanno sulle spalle la gran parte del lavoro domestico e di cura non retribuito, per cui ci vorranno 170 anni perché una donna raggiunga gli stessi livelli retributivi di un uomo.

Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia, ha descritto la situazione: “È osceno che così tanta ricchezza sia nelle mani di una manciata di uomini, che gli squilibri nella distribuzione dei redditi siano tanto pronunciati in un mondo in cui 1 persona su 10 sopravvive con meno di 2 dollari al giorno. La disuguaglianza stritola centinaia di milioni di persone, condannandole alla povertà; rende le nostre società insicure e instabili, compromette la democrazia. In tutto il mondo le persone vengono lasciate indietro".

"Alla logica della massimizzazione dei profitti, si contrappone una realtà di salari stagnanti e inadeguati, mentre chi è al vertice viene gratificato con bonus miliardari. I servizi pubblici essenziali come sanità e istruzione subiscono tagli, ma a multinazionali e super ricchi è permesso di eludere impunemente il fisco. La voce del 99% rimane inascoltata perché i governi mostrano di non essere in grado di combattere l’estrema disuguaglianza, continuando a fare gli interessi dell’1% più ricco: le grandi corporation e le élites più prospere”, ha concluso Barbieri.

Oxfam ha calcolato che 1/3 della ricchezza dei miliardari è dovuta ad eredità, mentre il 43% è dovuta a relazioni clientelari. A chiudere il cerchio c'è l'uso di denaro e relazioni da parte dei ricchissimi per influenzare le decisioni politiche a loro favore. Ovunque nel mondo i governi continuano a tagliare le tasse su corporation e individui abbienti.

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