Economia

Parte il risiko degli ospedali Corsa allo Ieo di Veronesi

Rocca e Rotelli offrono 300 milioni per creare il nuovo big della sanità. Ma il cda alza le barricate

Parte il risiko degli ospedali Corsa allo Ieo di Veronesi

La sanità privata milanese torna protagonista della finanza italiana. Il gruppo Humanitas presieduto da Gianfelice Rocca (numero uno di Assolombarda) e il gruppo San Donato della famiglia Rotelli, che comprende anche l'ospedale San Raffaele, hanno presentato un'offerta per acquisire l'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) fondato da Umberto Veronesi, scomparso lo scorso 8 novembre, e il cardiologico Monzino.

L'obiettivo è quello di creare un polo oncologico e un polo cardiovascolare per competere a livello mondiale e di seguire tutte le fasi della cura del paziente, dal «laboratorio al letto». Una sfida medica ed etica, prima che industriale, che si muove però lungo un delicato equilibrio di giochi di interesse. Tutti i soggetti coinvolti, infatti, fanno parte di quelli che una volta venivano definiti i «salotti» della finanza italiana. E ruotano intorno a due centri di potere, quello di Intesa Sanpaolo e quello che riguarda Mediobanca, proprio in questi giorni alle prese con una vera e propria guerra su Generali. Dalle assicurazioni, alla sanità, il passo sembra breve. Humanitas e San Donato, avrebbero infatti messo sul tavolo un'offerta di 300 milioni (con il supporto, pare, di Intesa) per rilevare le quote dagli azionisti storici dello Ieo (e il Monzino). Niente di strano se non fosse che l'azionariato dello Ieo può essere considerato una specie di parterre de roi della galassia Mediobanca: presieduto da Carlo Buora (ex Telecom oggi nel cda di Piazzetta Cuccia), il board conta 16 membri esponenti a vario titolo dei tanti soci (tra gli altri Unicredit, Unipolsai, Pirelli, Generali, Rcs, Banca Mediolanum, Italcementi, Edison, Bpm, Banco Popolare, Telecom). Da ricordare, poi, che lo Ieo nacque proprio dall'incontro tra Veronesi e i vertici della vecchia Mediobanca, Enrico Cuccia e Vincenzo Maranghi. Così, al di là del progetto industriale, che ieri ha ricevuto anche il nulla osta di Paolo Veronesi, figlio del fondatore, sono altre le dinamiche che porteranno alla chiusura dell'operazione. In serata, lo Ieo ha fatto una precisazione che potrebbe preannunciare burrasca: «La proposta (d'acquisto) non è stata né sollecitata, né concordata, né condivisa preventivamente con il proprio management e con il proprio cda», che la esaminerà nei prossimi giorni.

«Inoltre - ha aggiunto il presidente Buora - lo smembramento del gruppo a favore dei due concorrenti generalisti, entrambi a controllo familiare, rappresenterebbe un gravissimo danno al perseguimento delle finalità medico-scientifiche dei due centri».

Dopo un 2016 positivo, la liquidità dello Ieo è di circa 60 milioni.

Commenti