Economia

«Il petrolio risalirà: quota 70 entro 2 anni Ed Eni è pronta»

Per il Cane a sei zampe pareggio a 40-45 dollari il barile. Il ruolo dell'Opec per la stabilità dei prezzi

«Il petrolio risalirà: quota 70 entro 2 anni Ed Eni è pronta»

«Il prezzo del petrolio tornerà in un range fra 70 e 90 dollari in un paio d'anni». È la previsione dell'ad dell'Eni, Claudio Descalzi, intervistato al forum economico di Davos da Bloomberg tv. Ora però preoccupa la reazione delle compagnie petrolifere, che, dopo la riduzione del prezzo del greggio, stanno tagliando i costi di lungo termine del 10-12%, «fatto che non è assolutamente salutare: da questo punto di vista il ruolo dell'Opec è veramente cruciale - prosegue Descalzi - Deve fungere da Banca centrale del petrolio e in coordinamento con i grossi produttori deve puntare alla stabilità dei prezzi del greggio». Per l'Europa infatti è molto positivo avere prezzi del petrolio molto bassi ma «abbiamo bisogno di stabilità per gli investimenti, la nostra industria lavora sul lungo periodo».

In ogni caso, «il calo non ci ha colto impreparati». Per quanto riguarda l'andamento del gruppo in relazione ai prezzi, l'ad ha ribadito che il breakeven è a 45 dollari al barile, aggiungendo che con un greggio tra 65 e 70 dollari si è «al sicuro se si agisce negli asset tradizionali». «Noi siamo posizionati bene - ha quindi aggiunto l'ad - perchè abbiamo fatto scelte su progetti abbastanza semplici e abbiamo avuto grandi successi esplorativi. Quindi abbiamo la flessibilità di andare su progetti meno costosi e che si basano su un'esplorazione che costa tre volte in meno della media delle altre compagnie». Inoltre l'Eni, ha spiegato Descalzi, anzichè a tagliare pensa piuttosto a riprogrammare progetti.

Per l'ad del Cane a sei zampe un rimbalzo dei prezzi si vedrà comunque alla fine del 2015. Una volta che i prezzi si staranno stabilizzati, poi, ci sarà «una buona finestra di un anno» in cui fusioni e acquisizioni potrebbero aver luogo: l'Eni, comunque, non sarà tra le compagnie che compreranno qualcosa, perchè al momento non ne ha necessità. «La nostra strategia - insiste Descalzi - è lavorare sull'esplorazione. Abbiamo scoperto oltre 10 miliardi di barili negli ultimi sei anni».

L'ad dell'Eni appare però prudente su ulteriori previsioni di calo del prezzo della benzina che - spiega - «non è legato solo ai prezzi del petrolio grezzo ma anche alle tasse, all'efficienza del sistema di raffinazione e al mix usato». Certo, il calo c'è stato: i carburanti «sono già a livelli bassi. Non so se ci saranno altre riduzioni. Ma noi, che siamo stati sempre i primi a fare i tagli, siamo pronti a fare la nostra parte».

Per il consumatore l'effetto c'è stato e Descalzi registra «segnali di ripresa dei consumi». Ma certo - aggiunge - a influenzare i consumi sono più i dati macro del settore industriale che quelli del retail: «E per questo c'è bisogno di qualche mese».

Conclude l'ad di Eni.

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