Economia

Il piano di Berlusconi per tagliare le tasse

Il Cav smaschera il Prof: "Tutti gli indicatori economici sono negativi". Al vaglio un piano per abolire l'Imu, introdurre il quoziente familiare e ridurre l'Irap

Silvio Berlusconi e Mario Monti a Montecitorio
Silvio Berlusconi e Mario Monti a Montecitorio

Adesso la partita si gioca sul taglio delle tasse e la riduzione della pressione fiscale. Dopo che il premier dimissionario Mario Monti e il governo tecnico hanno inserito un'infinità di nuovi balzelli e pesanti imposte nella vita dei contribuenti italiani, adesso il Professore si accorge di aver spremuto i contribuenti fino all'osso. Ma le sue sono solo promesse da campagna elettorale. Il primo a smascherare il fallimento dell'esecutivo uscente è stato Silvio Berlusconi che, con i dati e i grafici alla mano, ha dimostrato i danni arrecati da Monti al sistema Italia e ha messo nero su bianco un "piano taglia tasse" che può ridare respiro alle imprese e ai lavoratori.

Giusto ieri Monti ha promesso che, in caso di un bis, è pronto a intervenire sull’Imu e sulla pressione fiscale. "Le sue parole svelano la realtà vera del personaggio - ha spiegato il Cavaliere ai microfoni di Rtl 102.5 - ci siamo fatti tutti ingannare da Monti". Secondo l’ex presidente del Consiglio, il Professore era "un premier dimissionario che andava di qua e di là, parlava tre-quattro volte al giorno ma era un Monti finto". "Anche lui rientra nella categoria dei professori che vivono dentro un utero che li difende e guardano l’economia dal buco della serratura - ha continuato il Cavaliere - ora lui è entrato dentro la politica politicante, quindi fa promesse". E, mentre il Professore promette senza spiegare come pensa di tagliare la pressione fiscale, Berlusconi ha già messo nero su bianco una sorta di piano per ridurre drasticamente le tasse e dare respiro ai contribuenti che quest'anno si sono visti costretti a mettere mano ai propri risparmi per riuscire a pagare le tasse. Secondo Libero (leggi l'articolo), sul tavolo del Cavaliere ci sarebbe "un super piano fiscale da 16 miliardi di euro" per eliminare l'imposta sulla prima casa, introdurre il quoziente familiare e intervenire sull’Irap. Per riuscire a coprire finanziariamente l'operazione, Berlusconi sta studiando come rivedere le agevolazioni tributarie, abbattere della spesa per gli interessi da pagare su Bot e Btp e creare "un fondo speciale con una parte dei proventi della lotta all’evasione".

Con il super "piano taglia tasse", affidato a una task force di esperti come Renato Brunetta, Alberto Giorgetti e Maurizio Leo, Berlusconi mira a ridurre (almeno) di un punto percentuale la pressione fiscale che, secondo le stime di Palazzo Chigi, salirà al 45,1% nel 2013. Sebbene i numeri non siano stati ancora definiti, l’azzeramento dell’Imu sulla prima casa è certo. Mentre Pierluigi Bersani ha più volte ribadito che l'Imu non si può toccare, Berlusconi ha già spiegato come ha in mente di portare termine un'operazione che pesa 4 miliardi sui 16 in ballo. Il Cavaliere ha, infatti, spiegato più volte che potrà coprire la misura aumentando le imposte legate a giochi, tabacchi e prodotti alcolici. Come nel 2008, quando era riuscito ad azzerare l’Ici, adesso Berlusconi punta di nuovo a schierarsi dalla parte dei cittadini tutelando la prima casa. Sulla stessa scia va anche il quoziente familiare per il quale verrebbero destinati 4 miliardi di euro.

"In questo modo si riuscirebbe a rendere omogeneo il sistema fiscale italiano - spiega Leo a Libero - visto che il redditometro appena varato prende in considerazione proprio il nucleo familiare. E se la famiglia è un elemento utile per l’accertamento allora lo può essere anche per la determinazione delle agevolazioni".

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