Economia

Il piano per portare internet a tutti

Via alla gara per le "aree bianche": quelle che non rendono. Sono 13 milioni di cittadini. Occhi puntati su Enel

Il piano per portare internet a tutti

A poco più di un anno dall'approvazione del governo della strategia per lo sviluppo della banda ultralarga, il piano entra nel vivo per portare, il prima possibile, la fibra ottica nelle aree a fallimento di mercato, le cosiddette «aree bianche». L'operazione porterà così la banda ultralarga nei Comuni che altrimenti non l'avrebbero mai avuta. Per far questo Stato e Regioni sono pronti a investire circa 3 miliardi di euro. Ma cosa sono le «aree bianche»? In pratica gran parte del territorio italiano: ossia 7.300 Comuni su 8mila circa. In questi Comuni abitano 13 milioni di persone, il 22% circa della popolazione dell'intero Paese.Certo non ci sono capoluoghi di Provincia o Regione ma non fanno eccezione neppure le aree di villeggiatura «vip», come Portofino, Cortina o Courmayeur. Tutte figurano nel lunghissimo elenco, 168 pagine, dei Comuni «aree bianche», quelle dove gli operatori di tlc non vogliono investire perchè non sarebbe economico. Qualcuno si potrà stupire dell'interesse dimostrato dal governo per portare a tutti la banda ultralarga. Ebbene si tratta di una imposizione dell'Ue che prescrive di portare almeno 30 Mb al 100% della popolazione e 100 Mb all'85% entro il 2020. Una larghezza di banda che permetterà di fruire di tutti i servizi che possono essere offerti via Internet. «I bandi di gara per realizzare la rete in queste aree saranno pubblicati tra pochi giorni o comunque entro la fine di maggio» - ha detto Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni. L'Italia aspetta il via libera formale da Bruxelles per il piano a banda larga. «La fase istruttoria è finita e si può partire con le gare, che lanceranno investimenti in sei regioni: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Molise» - ha specificato Giacomelli. Il documento è disponibile sul sito di Infratel, dove ci sono anche tutti i dati riguardanti la rete a banda ultralarga già realizzata in Italia. Lo schema del bando è anche all'attenzione di Anac, Agcm, Agcom e Autorità per l'Energia. Una volta ricevuti i pareri, il bando sarà pubblicato per consentire agli operatori di presentare le offerte ed arrivare all'assegnazione della prima gara già subito dopo l'estate.

Ma come sarà il bando? Al Ministero le bocche sono cucite. Qualche operatore «verticale», ossia quelli che non solo hanno la rete ma offrono anche servizi tlc ( Telecom e Fastweb per intenderci) ritengono che alla gara potranno partecipare solo i cosidetti «operatori infrastrutturali». Come Enel, ad esempio, con la nuova branch «Open Fiber».

A questo proposito però l'ad Francesco Starace ha già specificato che la società non vuole investire nella realizzazione della infrastruttura in aree bianche «ma che parteciperà alle gare per la gestione, lo sviluppo e la manutenzione della rete in fibra».

Commenti