Economia

Piazza Affari crede al rilancio su Rcs

Il titolo frena ma resta sopra le due offerte. Attesa per la contromossa di Bonomi

Cinzia Meoni

La battaglia per Rcs è entrata nel vivo e l'esito è tutt'altro che scontato. Ieri, a una settimana esatta dal debutto dell'offerta di scambio di Cairo sul gruppo del Corriere (a una valorizzazione pari a 0,69 euro), è partita anche l'offerta in contanti lanciata da Andrea Bonomi insieme ai soci storici del gruppo (Mediobanca, Pirelli, UnipolSai e Diego Della Valle), a 0,70 euro per azione.

E per Piazza Affari il meglio deve ancora venire. Gli investitori si attendono una guerra a colpi di rilanci dopo il primo, consistente, ritocco all'insù da parte Cairo annunciato lo scorso venerdì. «Entrambi i fronti sono determinati, rilanceranno quasi sicuramente», sostiene l'operatore di una primaria realtà finanziaria milanese che preferisce l'anonimato e che, da qui al 15 luglio, si attende giornate bollenti. In effetti, seppur in calo, Rcs ha chiuso la seduta ben al di sopra delle offerte in gara a 0,77 euro (-1,7%), mentre Cairo è salito dello 0,6% a 4,33 euro.

È verosimile che Bonomi attenda l'ultimo minuto per alzare l'asticella. Il pool formato dai soci storici di Via Solferino e dal finanziere milanese ha tempo fino al 24 giugno per rivedere al rialzo l'Opa con una proposta che soddisfi il cda di Rcs e il mercato. «Mi aspetto che l'offerta dei soci storici di Rcs si adegui almeno alle richieste del management che, negli ultimi mesi, ha sempre indicato in 0,81 euro per azione il prezzo congruo per l'editore», ribadisce l'operatore milanese ricordando come le tre consulenze volute dal cda di Rcs per determinare una corretta valutazione del titolo, abbiano indicato valori ancora più elevati (la forchetta prevista da Roberto Testa era compresa tra 0,80 e 1,13 euro per azione, quella Citi tra 0,93 e 1,1 euro e quella di Unicredit tra 0,86 e 1,26 euro).

In caso di rilancio da parte di Bonomi, la palla passerà un'altra volta a Cairo e così via, fino all'8 luglio, termine ultimo previsto per le revisioni delle offerte. Per quanto poi riguarda l'editore di La7, taluni ipotizzano un rialzo dell'Ops a 0,18 titoli Cairo per ogni azione Rcs (oggi il rapporto è fissato a 0,16 e, inizialmente, era 0,12), pari a una valorizzazione intorno agli 0,78 euro, anche se il rischio per Cairo potrebbe essere quello di una eccessiva diluizione nel capitale del nuovo polo editoriale. Nulla comunque è escluso, a cominciare dall'eventuale appoggio di cavalieri terzi. Nel frattempo il cda di Rcs, pur non essendovi obblighi di legge, potrebbe tornare a riunirsi entro fine settimana o inizio della prossima per verificare l'andamento delle proposte.

Equita intanto ha alzato il proprio obiettivo di prezzo su Rcs a 1,03 euro dai precedenti 0,81 euro e ha confermato la propria raccomandazione a «buy» (comprare) dopo il rilancio di Cairo, il cui piano di integrazione con Rcs, a giudizio del broker, assicurerebbe una ulteriore valorizzazione per il gruppo.

Quanto a Cairo «il target in caso di successo dell'operazione, rimane tutto sommato invariato a 6 euro per azione», nota Equita.

Se poi Cairo dovesse cedere il passo all'armata di Bonomi su Rcs, i suoi azionisti potranno comunque consolarsi con un extra dividendo di 20 milioni di euro (pari a 0,256 euro per azione ovvero a un rendimento del 6%).

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