Economia

Popolare Bari, prende quota la newco

Obiettivo: unire al polo altre banche del Sud. Il ruolo di Mediocredito

Popolare Bari, prende quota la newco

La possibilità è prevista dal decreto per il salvataggio della Banca Popolare di Bari, approvato all'unaminità alla Camera la settimana scorsa. Ma negli ultimi giorni l'idea di una newco che non si limiti all'istituto pugliese commissariato da Bankitalia è diventata più concreta. E sono spuntati i primi nomi di banche che potrebbero essere coinvolte.

Il soggetto pubblico-privato che raccolga, oltre alla Popolare di Bari, altri piccoli istituti di credito commerciali del Sud in difficoltà dovrebbe diventare un soggetto autonomo, in grado di stare sul mercato, anche se il controllo resterebbe a Mediocredito Centrale, che è partecipato interamente dal ministero del Tesoro attraverso Invitalia. Ieri sono circolati i primi nomi di banche commerciali potenzialmente interessate. La Popolare vesuviana, Popolare Sant'Angelo, la Banca Agricola Popolare di Ragusa. L'aggregazione di più istituti è facilitata da agevolazioni fiscali e dalla garanzia del socio pubblico. E dal fatto che il nuovo soggetto sarebbe ripulito da crediti deteriorati affidati ad Amco.

Una conferma dell'intenzione di trasformare il salvataggio della Popolare di Bari in un progetto più ampio è arrivato dallo stesso ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri.

«Non interveniamo nella fase di copertura delle perdite, ma diamo una disponibilità fino a 900 milioni per sostenere un piano di rilancio dell'economia del Mezzogiorno», ha spiegato durante un'intervista al Tg2Pos. «Il fondo di garanzia depositi sono soldi delle banche, dunque di privati e il sistema bancario anche responsabilmente è intervenuto con proprie risorse e le perdite saranno coperte dal sistema bancario. Noi con la ricapitalizzazione del Mediocredito Centrale puntiamo invece a un progetto di sviluppo per il Mezzogiorno, perché è giusto che nasca un grande polo che dia risposta concreta alla necessità di sostegno allo sviluppo».

Ma il tutto dovrà passare al vaglio dell'Unione europea, che potrebbe non vedere di buon occhio un rafforzamento dello stato nel settore del credito, visto che è ancora in corso l'operazione di salvataggio di Mps.

Dal punto di vista politico interno il salvataggio non ha voci contrarie. Ci sono state pressioni, dalle associazioni consumeristiche e da parte di alcuni partiti, per prevedere rimborsi per i risparmiatori della Popolare Bari. Il decreto è passato con 412 voti favorevoli, nessun contrario e la sola astensione di Fdi.

A favore anche la Lega che durante l'iter era stato l'unico partito contrario al salvataggio attraverso la ricapitalizzazione di Mediocredito.

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