Economia

Poste, lo Stato cerca quattro miliardi

Il prezzo sarà fra 6 e 7,5 euro, per un incasso tra 2,7 e 3,8 miliardi. Premio fedeltà a chi tiene i titoli per un anno

Poste, lo Stato cerca quattro miliardi

Decolla lunedì la privatizzazione di Poste Italiane che porterà nelle casse dello Stato tra un minimo di 2,7 e un massimo di 3,8 miliardi. Dopo un rinvio di quasi ventiquattr'ore ieri la Consob ha sdoganato il prospetto informativo per la quotazione. Il crono-programma prevede che le azioni vadano in offerta da lunedì, quando la società incontrerà gli investitori a Piazza Affari, fino al 22 ottobre. Rispettate le attese sulla forchetta di prezzo, che è stata fissata tra 6 e 7,5 euro per azione, anche se sul mercato andrà «solo» il 34,7% della società; che potrà arrivare al 38,2% in caso di esercizio integrale dell'opzione greenshoe. Comunque meno del 40% atteso. Il tutto per una valorizzazione totale del gruppo tra i 7,8 e i 9,8 miliardi.

La parte più cospicua dell'offerta (70%) è riservata a investitori istituzionali e il restante 30% al pubblico indistinto in Italia e ai dipendenti. Per i «nuovi Bot-people» è previsto un lotto minimo di 500 azioni, uno intermedio di 2mila, e un lotto maggiorato di 5mila. Un investimento fra i 3mila e i 3.750 euro non del tutto indolore per i piccoli risparmiatori. Il prospetto prevede anche un «premio fedeltà» a chi manterrà le azioni per 12 mesi: un'azione gratuita ogni 20 (pari al 5%) e il bonus sale al 10%, con un'azione gratuita ogni 10 mantenuta per i dipendenti che acquisteranno i lotti dell'offerta a loro riservati (14,9 milioni di azioni, il 3,3% dell'offerta). «Il modello di privatizzazione che è stato definito per Poste assicurerà la presenza di un azionariato diffuso e la stabilità dell'assetto azionario, anche tenendo conto del servizio di pubblica utilità che Poste svolge e dei piani di investimento, sviluppo e innovazione digitale che l'azienda ha avviato» ha commentato il Tesoro spiegando che si tratta «di un'operazione fondamentale del programma di privatizzazioni del governo, che ha l'obiettivo di rafforzare la società, rendere più efficienti i servizi, potenziare il mercato dei capitali e reperire risorse da destinare alla riduzione del debito». Proprio per questo sarà fondamentale la risposta del mercato e un collocamento sui valori massimi della forchetta. In quest'ottica diventa cruciale per l'ad Francesco Caio conquistare gli investitori istituzionali nel roadshow della prossima settimana: le tappe saranno New York, Boston, Londra e Francoforte.

E per attirare ancor di più gli investitori, Poste ha alzato il velo sulla politica dei dividendi: agli azionisti proporrà, per gli esercizi 2015 e 2016, la distribuzione di una percentuale non inferiore all'80% dell'utile netto consolidato di periodo di pertinenza del gruppo.

Commenti