Economia

Rcs vola (+29%) dopo l'offerta di Cairo

L'imprenditore: «Non è una Ops ostile, i vecchi soci restino». Ma il fronte del «no» cerca il rilancio

Cinzia Meoni

Rcs decolla in Borsa, mentre il mercato scommette sulla battaglia innescata dall'offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata venerdì scorso da Urbano Cairo. I soci storici di Via Solferino - Mediobanca, Unipol, Diego Della Valle e Pirelli - hanno, infatti, già lasciato trapelare che non aderiranno alla proposta, perché ritenuta «incongrua». Rcs ha così chiuso in rialzo del 28,7% a 0,59 euro, rispetto a un'implicita valorizzazione dell'offerta di Cairo pari a 0,551 euro per azione (0,527 al netto del dividendo). L'Ops offre 0,12 azioni Cairo Communication (+2% a 4,87 euro) per ogni titolo del Corriere.

Lo stesso Cairo (ci fa già capo il 4,6% di Rcs) ha però lanciato un messaggio conciliante: «La nostra è un'operazione di mercato, non un'Opa ostile; vogliamo tenere dentro i vecchi soci per beneficiare insieme degli eventuali introiti di Rcs, una volta ristrutturata». L'editore, che tra il resto controlla l'emittente televisiva La7, ha quindi aggiunto: «Abbiamo valutato Rcs quasi 700 milioni, il doppio di quanto capitalizza in Borsa il gruppo L'Espresso». Insomma l'offerta non è certo a saldo.

Nessuno dei grandi soci ha comunque preso ufficialmente posizione, anche perché si attende il cda della stessa Rcs. Il board, sebbene ieri non risultava convocato, potrebbe infatti fornire un parere parziale già prima del deposito del prospetto da parte di Cairo.

All'intero del «fronte del no» prosegue intanto la ricerca di una soluzione che possa portare o a un miglioramento della proposta di Cairo o una controfferta: non è chiaro sarebbe ritenuto sufficiente un diverso concambio in sede di Ops o se l'obiettivo minimo sia un saldo in denaro. I tempi comunque si allungano. Dopo l'annunciata uscita di Fca (16,7%) e la discesa di Mediobanca (6,2%), gli occhi restano puntati su Della Valle (7,3%). Si guarda poi alle mosse di Francesco Gaetano Caltagirone che, però, al momento pare concentrato su altre partite, come Generali, dove è salito a ridosso del 3%.

«Non ho sentito i soci di Rcs, non c'è stato nessun riscontro ufficiale», ha aggiunto Cairo: «Aspettiamo il mercato che, come sempre, è sovrano». Sul fronte delle banche creditrici, iniziano invece a registrarsi aperture al confronto con Cairo che, come condizione dell'Ops ha posto il congelamento dei debiti sino al 2017 e la rinuncia al rimborso anticipato. «Noi ci confrontiamo con tutti, se c'è una soluzione che può portare rendere più forte il gruppo» ha detto Victor Messiah, ad di Ubi Banca, da sempre vicina alle posizioni di Intesa Sanpaolo, che spalleggia Cairo.

L'operazione ha poi ricevuto il plauso di Ernesto Mauri, ad di Mondadori: «Sono molto contento per tre motivi: sulle concentrazioni sono molto favorevole, tanto è vero che abbiamo iniziato per primi; secondo mi piacciono le operazioni belle, pulite e aperte; terzo, mi piace quando chi fa queste operazioni è un esperto del settore».

Ha dato il suo via libera anche Vicenzo Boccia, presidente designato di Confindustria: «Il fatto che sia un'operazione interamente sul mercato è rassicurante, per di più proposta da un editore puro, italiano, che ha dimostrato di saper fare molto bene il suo mestiere».

Commenti