Economia

Reddito di cittadinanza: chi avrà 600 euro in più

Ecco come cambiano gli importi con le novità della manovra: tutti i nuovi requisiti

Reddito di cittadinanza: chi avrà 600 euro in più

Buone notizie per un’ampia fascia di percettori del Reddito di cittadinanza che, grazie alle novità introdotte nella legge di Bilancio 2022, potranno usufruire di alcuni aumenti, a partire da 600 euro all’anno. La manovra economica, quindi, ha riformato la misura di sostegno alle famiglie meno abbienti e a quelle persone in cerca di occupazione. Ma chi sono i beneficiari delle modifiche al Reddito di cittadinanza?

A chi spetta l’aumento

Innanzitutto, va specificato che per ottenere l’incremento dell’assegno bisogna aggiornare la Dsu e l’Isee 2022 entro il 31 gennaio, altrimenti si rischia addirittura di perdere il Reddito di cittadinanza. Gli aumenti verranno garantiti a coloro che hanno figli con meno di 21 anni a carico e la misura è collegata all’assegno unico, ossia al reddito familiare. Nel caso di chi usufruisce del Reddito, l’assegno unico verrà calcolato sulla base dell’importo del Reddito stesso. L’incremento minimo per figlio a carico è di 50 euro al mese, quindi 600 euro all’anno. L’importo, però, sale fino a un massimo di 175 euro mensili nel caso di Isee molto bassi.

Come fare per ottenere l’incremento dell’assegno

Gli aumenti scattano in automatico, poiché il calcolo per ogni percettore del Reddito di cittadinanza verrà effettuato direttamente dall’Inps. Da marzo, chi ha diritto alla maggiorazione la riceverà senza dover fare nulla. I soldi in più saranno ad appannaggio di coloro che hanno subito un peggioramento della propria situazione economica nell’anno 2020.

Previste anche riduzioni del Reddito di cittadinanza

Non per tutti, come abbiamo già accennato, ci saranno gli attesi aumenti. Per qualcuno, addirittura, saranno previste anche riduzioni sull’assegno. Chi sono queste persone che incasseranno meno soldi? In realtà sono stati rafforzati i controlli nei confronti di beneficiari che continuano a rifiutare le proposte di lavoro, sfruttando a loro vantaggio l’assegno, che dovrebbe essere temporaneo. Il consiglio dei ministri ha studiato una formula che riduce l’importo del Reddito in caso di rifiuto dell’occupazione. Si tratta di 5 euro al mese in meno per ogni lavoro rispedito al mittente. Il provvedimento esclude chi percepisce meno di 300 euro mensili. In casi estremi è prevista anche la revoca totale dell’assegno.

Come funzionano i controlli

Le verifiche sulla regolarità delle posizioni dei percettori del Reddito di cittadinanza saranno effettuate dai Centri per l’impiego. Chi riceve l’assegno dovrà recarsi in questi uffici ogni mese per dimostrare che sono effettivamente alla ricerca di un nuovo lavoro.

A dare una mano ai Centri per l’impiego ci saranno L’Inps e i Comuni che effettueranno controlli incrociati.

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