Economia

Regalo Ue agli operatori: rinviata di tre anni l'abolizione del roaming

Telefonate e la navigazione internet tra Paesi diversi dell'Unione continueranno a costare cifre spropositate. Ira dei liberaldemocratici: "Dovrebbero morire dalla vergogna"

Regalo Ue agli operatori: rinviata di tre anni l'abolizione del roaming

Cinquecento milioni di uomini aspettavano il roaming a costo zero. E invece la Ue ha detto no. Non prima del 2018, se tutto va bene. E intanto noi paghiamo.

I rappresentanti dei 28 riuniti a Bruxelles non sono riusciti a togliere ai consumatori il balzello del roaming, che impone tariffe astronomiche per chi vuole telefonare in un altro Paese dell'Unione. Alla faccia, naturalmente, dell'abbattimento delle barriere. L'unica, minima concessione riguarda un numero molto limitato di sms e minuti di chiamata, "concessi" da metà 2016.

Nel testo attuale non è ancora dato sapere con certezza la soglia minima garantita di chiamate, sms e traffico dati disponibili a tariffa nazionale. La proposta dei 28 però punterebbe ad appena 5 sms, 5 minuti di chiamate effettuate e 5 ricevute, e 5 Mb di dati giornalieri non cumulabili per un massimo di 7 giorni l'anno, ma il tutto andrà negoziato l'Europarlamento. Dove i deputati già promettono battaglia.

Questo perché in molti si sono giocati la campagna elettorale facendo balenare la prospettiva dello "zero roaming" entro il prossimo Natale: la piddina Patrizia Toia, relatrice ombra del provvedimento, ha giudicato il rinvio "inaccettabile", mentre il leader liberaldemocratico a Bruxelles Guy Verhofstadt ha attaccato spiegando che "gli stati membri dovrebbero morire dalla vergogna" perchè così "gli unici vincitori sono gli operatori telecom nazionali".

Tra i difensori del pagamento del roaming vi sono i regolatori delle telecomunicazioni dei 28, riuniti nel Berec. Che afferma di aver difeso gli interessi di quei cittadini europei "che non viaggiano da uno Stato all'altro" e di quei Paesi a vocazione turistica, che potrebbero essere costretti ad aumenti tariffari per compensare l'abolizione del roaming.

Ora si attendono i risultati del primo negoziato tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue, in programma tra una decina di giorni.

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