Economia

Rivoluzione pagamenti: il bancomat inizia la sua seconda vita

La società controllata dalle banche sfida il cash e rinnova la carta, che si userà anche on line

Rivoluzione pagamenti: il bancomat inizia la sua seconda vita

Il bancomat diventa digitale e scommette sulla rapida diminuzione delle transazioni in contanti. Secondo le stime più recenti i pagamenti no cash rappresentano solo il 28% della spesa delle famiglie italiane per un valore complessivo di poco più di 200 miliardi dai 123 miliardi del 2012, con un numero medio di transazioni elettroniche annue stimato dal Rapporto Community Cashless Society di Ambrosetti 2018 in 43,1 operazioni (dal precedente 28,7%), dati in forte miglioramento rispetto a solo pochi anni fa, ma che sono ancora ben lontani dalle medie europee tanto più che, come sottolineato nel rapporto, ad aumentare contemporaneamente è stato anche il contante in circolazione nel Paese (a 197,7 miliardi dai 127,9 miliardi di dieci anni fa), così come i prelievi dagli sportelli Atm (193,6 miliardi dai 97,9 miliardi del 2008).

Insomma, il rapporto di dipendenza degli italiani dal cash è tutt'altro che vinto, nonostante i provvedimenti normativi cerchino da anni di limitarne l'uso. Non sorprende quindi che il Cashless Society Index del Rapporto Ambrosetti, un indice che misura lo stato dei pagamenti elettronici e lo scenario in cui questi ultimi possono svilupparsi, collochi l'Italia in coda rispetto agli altri Paesi europei con un punteggio di 3,5 punti su una scala da uno a dieci. Ed è proprio per intercettare questo spazio di mercato che Bancomat, società partecipata da 132 istituti finanziari e che offre servizi di pagamento a 440 banche (con l'80% del mercato e 2,5 miliardi di operazioni e prelievi all'anno per un valore di 230 miliardi), si è trasformata da consorzio in spa. E ora sta completando la metamorfosi verso il digitale con due nuove iniziative.

Prima di tutto dal 1° gennaio la società di servizi di pagamento non fa più pagare alle singole banche le commissioni sui micropagamenti (inferiori ai 15 euro) dei clienti. L'idea è quella di spingere i singoli istituti finanziari a eliminare, a loro volta, le commissioni richieste agli esercenti su queste spese, invogliando i consumatori a utilizzare i pagamenti elettronici anche per le piccole spese quotidiane, dal caffè al giornale. Da fine mese poi sarà disponibile a tutti i titolari di PagoBancomat l'applicazione Bancomat Pay, un'app studiata per consentire ai 37 milioni di detentori della carta di debito di acquistare beni e servizi sia online, sia presso i punti vendita degli esercenti convenzionati, inviare e ricevere denaro tra privati in tempo reale dallo smartphone ed effettuare pagamenti a favore della Pubblica Amministrazione. Una volta scaricata l'applicazione, il pagamento si chiude in pochi secondi senza necessità di avere con sé la carta fisica o digitarne il relativo Pin. L'app, grazie all'intesa con Sia, è già disponibile fin da subito per i 5 milioni di utenti registrati a Jiffy.

L'obiettivo è ambizioso, tanto più che finora agli italiani non sono mancati gli strumenti di pagamento alternativi al contante (sono oltre 110 milioni le carte di pagamento attive in circolazione, su una popolazione di 60 milioni di persone). Ma Bancomat scommette sulla forza del brand, sull'ampia rete di accettazione della carta, sulla sua diffusione e sulla semplicità di utilizzo dei pagamenti digitali per convincere anche i consumatori più recalcitranti a passare ai pagamenti digitali. «In trent'anni di attività abbiamo consolidato il bene più prezioso, la fiducia del mercato. Da oggi vogliamo unire a questo patrimonio tutto il potenziale dell'innovazione tecnologica, rendendo le transazioni di denaro sempre più semplici e immediate» ha dichiarato in merito Alessandro Zollo, ad di Bancomat spa, per poi aggiungere: «Con Bancomat Pay intendiamo fare il primo passo per entrare nel mondo dei servizi di pagamento del futuro dove ad essere smaterializzato non sarà solo il contante ma anche la carta stessa».

Nonostante la cautela che fino ad oggi ha caratterizzato il paese, il mercato dei pagamenti digitali, secondo le stime, dovrebbe essere in decisa espansione con un ritmo di crescita annua da qui al 2020 del 9,4% (in particolare, l'instant payment correrà un vero e proprio rally del 144,9% all'anno) sostenuto soprattutto dai sistemi di pagamento tecnologici più innovativi.

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