Economia

Via il roaming, ma servono regole

Non ci saranno limiti se si hanno «legami stabili» in altre nazioni

Via il roaming, ma servono regole

Sull'abolizione del roaming nei paesi Ue che si concretizzerà il prossimo 15 giugno la commissione Ue ha adottato una soluzione «salomonica»: un colpo al cerchio, i consumatori, e uno alla botte, gli operatori di tlc. Il risultato è che la nuova bozza di regole che permetterà ai cittadini dell'Unione europea di telefonare dai paesi esteri alle stesse tariffe mobili che hanno quando chiamano e navigano su internet nel proprio Paese, consentiranno i vantaggi ai consumatori tutelando però anche le telco da eventuali abusi.

A inizio mese, infatti, la Commissione europea aveva ritirato la bozza del regolamento che riguardava le modifiche ai prezzi per il roaming, dopo le proteste dei consumatori per l'introduzione della clausola del «fair use», ossia dell'utilizzo corretto, che rendeva l'abolizione delle tariffe aggiuntive del roaming limitata nel tempo (un totale di 90 giorni l'anno e per non più di 30 giorni consecutivi). Molti parlamentari europei e associazioni dei consumatori hanno accusato la Commissione di aver rinnegato le sue convinzioni e di aver ceduto alle pressioni delle telecom.

Ieri la Commissione Ue ha deciso che non ci debbano essere limiti imposti ai consumatori in termini di giorni o volume di traffico quando usano i loro device mobili in un altro paese Ue, ma ci deve però essere un «solido meccanismo di salvaguardia» per gli operatori contro potenziali abusi.

Il meccanismo di protezione per le telco si basa sul principio della residenza (o possesso di «stabili legami») che i consumatori europei hanno con altri Stati Ue (per esempio, presenza frequente o consistente nel paese dove ha sede il provider del roaming). Secondo la definizione Ue hanno stabili legami coloro che per lavoro si recano stabilmente o vivono in un paese Ue, pur senza esservi nati, o gli studenti Erasmus. Gli operatori potranno controllare come viene usata la sim per evitare che il meccanismo venga usato impropriamente. Per esempio, non si potrà godere di questo meccanismo con una sim card quasi sempre inattiva ma associata a un uso esclusivo o quasi del roaming e l'utente non potrà possedere e usare molteplici sim card che fanno roaming. In casi come questi, gli operatori potranno mandare messaggi di allerta ai loro utenti e potranno applicare piccole tariffe extra. La Commissione considera abuso anche l'acquisto e rivendita in massa di sim card per l'utilizzo permanente fuori dal Paese dell'operatore che le emette.

Il regolamento definito sarà comunque pronto il 15 dicembre.

Commenti