Salone del Mobile 2019

Salone del Mobile, la sfida della crescita. Boccia: "È lo specchio del Paese aperto al mondo"

Taglio del nastro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: "Qui il meglio del made in Italy, decisi a sostenerlo". Il vice premier Matteo Salvini: "Sostenere il settore anche con il bonus all'edilizia privata". Orsini: "Serve una spinta maggiore partendo dallo sblocca cantieri". Il presidente di Confindustria: "Il governo sia all'altezza di un Paese manifatturiero come il nostro"

Salone del Mobile, la sfida della crescita. Boccia: "È lo specchio del Paese aperto al mondo"

Ingegno, visione, innovazione, eccellenza sostenibile che alimentano di nuovi valori il design e le aziende del legno e dell’arredo che hanno la capacità di fare sistema per spingere produzione, export, economia e lavoro. Il Salone del Mobile.Milano 2019 è tutto questo: una dimostrazione di saper creare e saper fare unica al mondo. La maxi-manifestazione nel polo espositivo di Fiera Milano a Rho è ancora una volta la dimostrazione concreta di come industria e Pmi abbiano la capacità di guardare avanti. E dopo l’edizione record del 2018, il Salone - aperto fino a domenica 14 aprile - è pronto a superarsi ancora una volta, come ha dimostrato lo stile della serata d’apertura di lunedì con il concerto al Teatro alla Scala e la “sorpresa” della cena di gala allestita sul palcoscenico. Perché Milano - e il Salone - è anche questo: città internazionale di un evento globale, che richiama visitatori da tutti i Paesi come motore virtuoso di business, relazioni, crescita.

E la folla di visitatori provenienti da tutto il mondo che si è riversata fin dall’apertura dei tornelli nei padiglioni senza soluzione di continuità, è stata il contorno perfetto, assieme al “bello” degli stand - per la cerimonia del taglio del nastro e le visite istituzionali. Con il “debutto” del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e tante altre presenze di peso come quella del vice premier Matteo Salvini, del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, del sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci, l’uomo della “via della Seta”. Accolti dal presidente del Salone del Mobile Claudio Luti, dal presidente di FederlegnoArredo Emanuele Orsini, dall’ad di Fiera Milano Fabrizio Curci, del presidente di Fondazione Fiera Milano Giovanni Gorno Tempini e con la presenza del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, del sindaco di Milano Giuseppe Sala, del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.

"Il Salone del Mobile ha radici antiche, è molto più di una semplice fiera espositiva è espressione di una sana cultura di impresa, le migliori maestranze del settore manifatturiero, il meglio dell'artigianato, dell'industria e del Made in Italy. La filiera legno arredo contamina altri settori e promuove un'idea di sistema. Siamo di fronte a un modello virtuoso, a un'Italia che funziona - ha detto il premier Giuseppe Conte -. Con il decreto crescita abbiamo inserito misure per rilanciare gli investimenti privati, per favorire l'accesso credito e promuovere e tutelare il made in Italy. Abbiamo preso queste misure e favoriremo le imprese anche sul fronte della riduzione del carico fiscale, incentivando le assunzioni e semplificando. Questo governo - ha sottolineato - rispetta e incoraggia lo sforzo di tanti artigiani e lavoratori del settore dell'arredo e del design e contribuiscono alla crescita del Paese. Dobbiamo impegnarci per sostenerli perché l’Italia è prima in Europa per l’export del settore“.
“Qui, in Fiera, c’è la dimostrazione dell’importanza di una politica industriale che sostenga il mosaico delle sue realtà e l’impegno - ha invece annunciato Antonio Tajani -è quello di far partire in Europa un piano d’azione che rimetta in movimento l’edilizia con ricadute importanti anche per l’arredamento e per la green economy”.

"Sono felice di aver passato la mattinata e parte del pomeriggio in mezzo al made in Italy e agli imprenditori e agli artisti e ai commercianti e ai promotori del bello in Italia”, ha commentato il vice premier Matteo Salvini che, dopo la visita agli stand ha all'inaugurazone dell'installazione multimediale all'interno del Salone "De- Signo. La cultura del design italiano prima e dopo Leonardo" curata da Davide Rampello e con la voce narrante di Diego Abatantuono, inserita nel palinsesto di iniziative per i 500 anni dalla morte di Leonardo. “Se metto insieme il Vinitaly di domenica e la visita di oggi, con i dati del fatturato che aumenta e l'export che cresce dico che questo è il simbolo dell'Italia che va. Come governo dobbiamo limitare i vincoli, aiutare chi vuole crescere, dare dei bonus soprattutto per quanto riguarda le ristrutturazioni dell'edilizia privata. È l'Italia che corre, che esporta, che sogna, che pensa al passato su cui fondare un futuro ancora migliore”.

“Il Salone del Mobile è un volano per la crescita e il nostro settore tocca una quota del 53% di prodotti della filiera esportati, per questo chiediamo che il governo e i vice premier mettano al centro la crescita. Quello che ci preoccupa è la crescita zero - ha ribadito il presidente di FederlegnoArredo Emanuele Orsini -. Serve una spinta maggiore partendo dallo sblocca cantieri. Il nostro obiettivo è creare posti di lavoro in Italia. Le aziende grandi che espongono ci aiutano a far crescere quelle piccole che auspichiamo di riuscire a portare all'estero, ai Saloni che organizziamo a Mosca e a Shangai”. E, ha aggiunto Orsini, “stiamo facendo sistema con Confindustria e con il presidente Boccia per far ripartire dall'edilizia e con questa il sistema legno e arredo”.

“Il Salone è lo specchio del Paese. Quando entrano in gioco armonia e bellezza, lì c'è l'Italia. L'industria qui guarda lontano e FederlegnoArredo con i suoi associati dimostra come possiamo aprirci come Paese al mondo. Bene i dati sulle esportazioni con il settore che cresce in un Paese come la Cina del 7%. È lo specchio dell'industria italiana, un'industria che fa della bellezza un asset importante e di questo noi siamo particolarmente orgogliosi. Ci aspettiamo una generosità di azione da parte del governo che sia all'altezza di un Paese manifatturiero come il nostro - ha detto il presidente di Confindustria Francesco Boccia -. “Le parole del premier sono di buon auspicio, il governo comincia a comprendere che la crescita deve andare di pari passo verso l'idea della riduzione dei divari. Speriamo molto nel decreto sblocca cantieri e nel decreto crescita e ci auguriamo che non sia un decreto marginale ma massivo per il bene del Paese”.
Per Boccia l’invito ddel ministro dell'Economia Tria "a ridurre la litigiosità all'interno del governo” è “condivisibile”. “Bisogna distinguere le tensioni della campagna elettorale dalla direzione di marcia del governo superando ansietà e leonflittualità che servono a poco. Non a caso ho citato le parole del premier sulla sobrietà delle parole esprimendo però l'aspettativa di una generosità delle azioni”, serve infatti "generosità delle azioni" per rilanciare la crescita.

"Il Salone del Mobile è un evento dal prestigio internazionale, riconosciuto a ogni livello per innovazione e qualità, capace di rappresentare al meglio e al mondo intero uno dei settori lombardi più dinamici e rilevanti per numero di occupati e valore aggiunto, è un'occasione unica di promozione per le nostre imprese e un evento speciale per i cittadini milanesi che accolgono ogni anno oltre 300.000 presenze da tutto il mondo. La Regione Lombardia - ha spiegato il presidente Attilio Fontana - è pronta: abbiamo appena inaugurato il Museo del Design, che - ne sono certo - entrerà presto fra le più ambite mete culturali turistiche d'Italia. Per il FuoriSalone, abbiamo realizzato nella sede di Palazzo Lombardia un hub della creatività,per accrescere la visibilità delle eccellenze di design che animano, in questa speciale settimana, il nostro territorio. Questo evento mostra l'abilità e la sapienza dei maestri artigiani lombardi unite alla spinta verso l'innovazione. Oltre 800.000 micro piccole e medie imprese costituiscono la base portante del tessuto produttivo regionale e valorizzano il saper fare lombardo. Il mio impegno va nella direzione della diffusione di una cultura orientata all'imprenditorialità"

Il sindaco Giuseppe Sala ha invece candidato Milano come “guida del Paese” auspicando "che l'Italia prenda insegnamento dal nostro territorio”. Invito fatto non “in maniera arrogante” e senza “metterci su un piedistallo”. Ma, ha spiegato, "è evidente che questo è un momento in cui noi più che mai ci candidiamo a fare da guida, nelle modalità, nel senso dell'impegno a stare uniti. “Il Salone è il trionfo dell'impegno e della fatica della laboriosità lombarda e milanese . E' facile fare i fenomeni una tantum, molto più difficile continuare ad andare avanti, avere una visione e non mollare mai. Questa è la caratteristica del nostro territorio. Tutti noi dobbiamo sapere che dobbiamo coniugare il piacere e l'orgoglio di questo momento con il dovere di andare avanti e creare occupazione deve essere la priorità. Gli imprenditori fanno profitto ma sentono più che mai anche il dovere sociale e politico di trainare il Paese".

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