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Salvataggi, Lagarde dà ragione a Fazio

La Bce sulle modifiche al "bail in": "Meglio attivarsi per far acquisire gli istituti in crisi"

Salvataggi, Lagarde dà ragione a Fazio

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«Le banche sono diminuite durante il mio operato da 1.100 a 700. Interventi tempestivi, silenziosi, professionali e mirati. Nessun fallimento». Parola dell'ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, che con questa dichiarazione ha difeso il proprio operato in materia di stabilità bancaria. Ai suoi tempi - ma anche a quelli del predecessore Carlo Azeglio Ciampi - il bail in non esisteva e Via Nazionale decideva il banchiere che avrebbe dovuto rilevare: fu così nel 1995 per il salvataggio di CariPuglia a opera di Cariplo e nel 2002 con la Bipop-Carire «stabilizzata» dalla Banca di Roma.

Ebbene, con la Vigilanza unica della Bce le regole sono cambiate: l'obiettivo è evitare ce i danari pubblici siano impiegati per queste operazioni e che siano azionisti e obbligazionisti a contribuire ai salvataggi. In Italia lo si è sperimentato totalmente con le quattro banche risolte nel 2015 (Etruria, Marche, CariFerrara e CariChieti) e parzialmente con PopVicenza e VenetoBanca. Dopodiché - come nel caso Mps, Carige e PopBari - si è pensato che il Fondo interbancario per la tutela dei depositi (Fitd) o lo Stato nel caso di Siena dovessero intervenire per evitare crisi di fiducia. Insomma, il bail in europeo non funziona e a Bruxelles lo sanno.

Ecco perché la Commissione europea ha preparato una bozza di modifiche alla direttiva Brrd che ieri è stata valutata dalla Bce. In particolare, la proposta dell'Ue prevede che i sistemi di garanzia dei depositi (come il Fitd) finanziati dal settore bancario si facciano carico delle perdite per primi quando una banca fallisce. Si tratta di un cambiamento cruciale per gli istituti di medie dimensioni che non dispongono di risorse come i bond, che possano essere oggetto di svalutazioni. In particolare, questa parte è stata criticata durante l'ultima assemblea Abi dal presidente Antonio Patuelli proprio perché l'intervento dei sistemi di garanzia non dovrebbe essere così limitato.

Ma cosa ha replicato l'Eurotower? Le modifiche sono state accolte con favore perché «mirano a evitare salvataggi da parte dei contribuenti», ma ha specificato che le norme dovrebbero spingersi oltre e facilitare l'acquisizione di una banca in crisi. «La Bce incoraggia i legislatori dell'Unione ad armonizzare ed espandere la capacità dei sistemi di garanzia di sostenere il trasferimento di attività e passività a un istituto di credito acquirente», si legge in un parere legale dei tecnici Bce.

Insomma Christine Lagarde ha dato ragione alla politica di Antonio Fazio e, in parte, anche a quella di Ignazio Visco e di Fabio Panetta, sempre preoccupati dell'applicazione di queste norme. Non a caso il salvataggio di Banca Carige è stato portato a termine proprio nel modo sopra descritto: il Fitd ha rilevato l'istituto periclitante e il sistema bancario coordinato da Bankitalia ha individuato in Bper il candidato maggiormente accreditato, nonostante non mancassero offerte da parte di operatori esteri.

Proprio come faceva Antonio Fazio.

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