Economia

Lo sciopero dei benzinai mette a rischio le vacanze

La Faib in un comunicato annuncia lo sciopero generale di tutti i distributori e spiega le preoccupazioni per il nuovo sistema di trasmissione telematiche degli introiti al via dal 1 luglio

Lo sciopero dei benzinai mette a rischio le vacanze

Niente benzina il 17 luglio. Lo ha deciso la Federazione autonoma italiana benzinai indicendo lo sciopero generale di tutti i distributori contro le nuove regole di trasmissione telematica degli scontrini elettronici che destano “forti preoccupazioni nella categoria”.

"Non ci sono ancora i nuovi registratori fiscali – lamenta la Faib nel comunicato - c'è un ulteriore costo che si abbatte su benzinai per oltre 10 milioni di euro, mentre l'atteso provvedimento di chiarimento nel dl Crescita non risolve il problema di uno slittamento dell'obbligo al primo gennaio 2020"

I timori dei distributori riguardano l’introduzione, dal 1 luglio, dello scontrino fiscale elettronico che interesserà innanzitutto gli esercenti con un volume d'affari superiore ai 400mila euro l'anno e poi, dall'inizio del 2020, tutti i titolari di altre attività più piccole.

Una norma che provoca le proteste dei benzinai perché, spiegano, “non considera che il fatturato dei gestori carburanti è viziato e determinato - caso unico - dal peso preponderante delle accise." Per la Faib si tratta quindi di un provvedimento assurdo, dal quale obbligo chiede di essere esonerata e si appella al Governo affinché "chiarisca, una volta per tutte, che il volume d'affari dei gestori carburanti deve essere sempre inteso al netto del costo di fornitura, così come il legislatore ha previsto per il settore quasi 50 anni fa per l'accesso alla contabilità semplificata".

La Federazione rilancia inoltre le incertezze residue dal recepimento della fattura elettronica "con il rischio elevato di sanzioni pesanti per gli errori formali in un montante di circa 22 milioni di fatture già emesse". "Siamo di fronte a un ingorgo fiscale che si manifesterà nelle prossime settimane”, avvertono i benzinai e contestano sia alcuni processi di informatizzazione in via di finalizzazione come il Das elettronico, ossia il documento di accompagnamento semplificato, ma anche i nuovi indici di affidabilità fiscale che secondo i distributori non garanitrebbero parametri di fedeltà fiscali coerenti con l'andamento delle gestioni.

Il comunicato denuncia, infine, la condizione di capri espiatori dei gestori carburanti su tutta la filiera che devono farsi carico di oneri a loro avviso superflui per un prodotto completamente tracciato. "Se si vuole colpire davvero l'illegalità – concludono - si cominci a bonificare il settore dalla piaga dell'abusivismo contrattuale".

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