Economia

Meno sgravi su sanità e casa: la misura "nascosta" nella manovra

I giallorossi trovano l'accordo sulla manovra economica. Arriva la rimodulazione delll'Iva e gli sconti per le carte. Ma gli sgravi calano

Meno sgravi su sanità e casa: la misura "nascosta" nella manovra

Una politica economica senza identità, almeno per adesso. Emerge dal progetto di bilancio 2020, che, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, al suo interno contiene tante misure, tutte diverse, che non riescono a dare un'impronta di governo effettiva alle misure. C'è, infatti, una parte di lotta all'evasione, piccoli tagli a tasse e contributi su salari e stipendi medio bassi e qualche forma di equità fiscale. Ma soprattutto meno sgravi a chi guadagna di più e meno detrazioni sulle spese sanitarie e le ristrutturazioni.

La questione Iva

Le differenze, tra "alleati", cominciano a farsi sentire e a pesare sulle misure. Una su tutte è quella che ha fatto sorgere il (primo) conflitto tra il Partito democratico e Italia viva, la nuova formazione di Matteo Renzi, sulla questione Iva, l'imposta indiretta sui consumi, di cui il governo ha promesso di impedire l'aumento da 23,1 miliardi fissato a gennaio. Una volta compresse le spese inderogabili e rinviate altre uscite, è necessaria una stretta di bilancio da circa 12 o 13 miliardi, per portare il deficit alla soglia massima ammissibile per Bruxelles (2,25% del Prodotto interno lordo). Ma per far toranre i conti, la promessa di non aumentarla era a rischio. Tra le misure pensate c'era che chi paga con carte tracciabili poteva avere un lieve sconto sull'aliquota, mentre chi usava il contante poteva subire un aggravio. Alla fine, non è andata così e un accordo (su questo) è stato raggiunto: il premio a chi paga con carta resta ma non sarà penalizzato chi effettuerà pagamenti in contanti.

Meno sgravi ai redditi più alti

Il nuovo ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, aveva stime secondo cui da quella misura sull'Iva potevano arrivare circa 5 miliardi di gettito in più. A questi soldi, si dovrebbe unire una tassa per disincentivare l'uso della plastica, 1,5 milliardi di tagli e rinvii di spesa.

Ma soprattutto, una somma simile da riduzioni progressive degli sgravi fiscali ai redditi più alti (con una soglia fissata a 100mila euro), di cui sarebbero coinvolte tutte le detrazioni, comprese quelle sulle spese sanitarie e le ristrutturazioni edilizie, ma non i tassi sui mutui.

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