Economia

Per le sfide finanziarie decisivo il fattore tempo

Per le sfide finanziarie decisivo il fattore tempo

«Figlio mio, quanto mi costi...». Tra il serio e il faceto mio padre me lo ripeteva sempre. Un giorno mi disse: «Dovrei fare un conto di quanto ho speso in tutti questi anni, ma forse preferisco evitarlo perché la cifra potrebbe spaventarmi». Mio padre fece quella battuta a consuntivo, quando i soldi per i miei studi erano già stati spesi, ma oggi, sarebbe riuscito a sostenerli ugualmente senza programmarli per tempo? Quando si è costretti a reagire a sfide impreviste non sempre si ha la capacità reale di riuscire ad affrontarle. Se decidessimo di correre una maratona senza averla preparata, ne saremmo capaci? Lo sforzo da compiere nelle nostre attività è funzione della preparazione.

È così anche per le sfide finanziarie. Se non le si pianifica in anticipo, si rischia di non avere risorse sufficienti per affrontarle. Quanto ha pesato nel bilancio familiare della mia famiglia quel «figlio mio quanto mi costi»? Ai tempi in cui andavo a scuola e poi all'università, le condizioni economiche erano molto diverse, le spese voluttuarie erano ridotte. A cena fuori non si andava spesso e in vacanza ci si stava, magari anche un mese, ma in appartamenti, non in alberghi a quattro stelle. Le abitudini erano differenti e mia madre, la vera «consulente finanziaria di famiglia», poteva contare su titoli di Stato con rendimenti a doppia cifra. A suo modo aveva pianificato. Ma oggi? Una ricerca di JpMorgan sottolinea come per un neonato di oggi, il costo da sostenere per i quattro anni di studi del college sarà almeno di 200mila dollari. Una somma che, seppur spalmata in quattro annualità, metterebbe in discussione qualunque bilancio familiare. A meno che non la si sia accantonata per tempo. Il tempo, infatti, è l'unica variabile da utilizzare, insieme alla consulenza, per programmare gli investimenti.

leopoldo.

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