Economia

Stop agli aiuti di Stato: d'ora in poi rischiano anche i correntisti sopra i 100mila euro

Alla fine, le modalità di salvataggio utilizzate per Cipro sono diventate la regola buona per tutta l'eurozona. D'ora in poi, solo i correntisti con depositi sotto i 100mila euro saranno protetti in caso di naufragio o ristrutturazione del sistema bancario. L'accordo sul cosiddetto «fallimento ordinato» delle banche, raggiunto nella notte tra mercoledì e giovedì dall'Ecofin, ricalca in buona sostanza il meccanismo con cui l'isola mediterranea è stata strappata dal default in primavera. In particolare, il vecchio sistema di bail out in base al quale erano gli Stati a farsi carico della copertura delle falle (costo finora stimato in 1.600 miliardi) lascia il posto al bail in, ovvero al coinvolgimento dei privati in prima battuta e solo successivamente, e con un perimetro d'intervento limitato, dei governi. L'intesa è stata perfezionata dopo una maratona negoziale durata un paio di giorni.
La risoluzione, con cui viene creato il secondo pilastro dell'Unione bancaria (il primo è il meccanismo unico di vigilanza bancaria già approvato e affidato alla Bce), «contribuisce a spezzare il circolo vizioso tra rischio sovrano e rischio bancario», ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni (nella foto). Vero, visto che l'asse d'intervento si inclina decisamente verso i privati e si allontana dal contribuente.
In caso di fallimento, in prima battuta saranno chiamati a risponderne gli azionisti; poi toccherà agli obbligazionisti meno assicurati. L'Italia si era battuta per escludere questi bond dal bail in, dal momento che i risparmiatori spesso investono nelle obbligazioni bancarie per avere interessi maggiori di quelli sui depositi. L'ultimo anello della catena saranno i conti correnti per la parte eccedente i 100mila euro. In pratica, gli investimenti bancari diventano d'ora in avanti più rischiosi.


Ma in quali casi sarà ancora lo Stato a prestare soccorso al sistema bancario? Solo dopo che gli azionisti e i creditori di quella banca avranno subito una perdita pari all'8% delle passività totali dell'istituto.

Commenti