Economia

Sul riassetto della Pop Bari ancora manovre politiche

La Fondazione CrOrvieto in aiuto all'operazione De Bustis E la banca pugliese Bppb acquisisce Apulia Prontoprestito

Sul riassetto della Pop Bari ancora manovre politiche

Proseguono le grandi manovre per la creazione di un grande polo bancario delle Popolari meridionali, una possibilità resa più concreta dal Dl Crescita approvato definitivamente ieri che stanzia 500 milioni di crediti di imposta sulle attività fiscali differite in caso di aggregazioni. Da una parte la Fondazione Cr Orvieto ha sostanzialmente dato il via libera alla cessione della ex banca conferitaria al Fondo Sri da parte di PopBari. Dall'altra parte, la Popolare di Puglia e Basilicata ha rafforzato la propria attività acquisendo Apulia Prontoprestito dai liquidatori di Veneto Banca.

La strada, però, è tutta in salita. L'ente umbro, titolare del 26,4% della Cassa orvietana, ha attaccato il gruppo presieduto da Marco Jacobini, pur manifestando disponibilità all'ascolto della proposta vincolante presentata dal Fondo guidato da Giulio Gallazzi per l'acquisto del 73,6% in mano barese per 60 milioni. «Siamo positivamente impressionati dall'interesse manifestato da Sri, perché riteniamo che la Cassa di Risparmio di Orvieto sia una banca solida, le cui difficoltà vanno ricercate principalmente nelle ricadute negative causate dalle inefficienze della capogruppo», ha dichiarato il presidente della Fondazione Giulio Messina.

In particolare, il numero uno dell'ente ha stigmatizzato «l'inattuabilità» del precedente piano industriale di PopBari che prevedeva la fusione di Cr Orvieto nella capogruppo e ha salutato con favore il ritorno di Vincenzo de Bustis sulla tolda di comando definendolo «tecnico di lungo corso molto capace».

Le parole di Messina, a poco più di due settimane dall'assemblea della Popolare barese, suonano come un endorsement implicito ai programmi dell'ad centrati sulla vendita di Orvieto, sulla cessione di 2 miliardi di Npl per liberare patrimonio e su un aumento di capitale da 500 milioni per coprire le perdite 2018 salite a quota 397 milioni. L'apprezzamento giunto dall'Umbria mira a portare acqua al progetto di De Bustis che passa per la nomina di consiglieri a lui vicini tra i quali Giulio Sapelli, in pole per la presidenza, e Tiziano Onesti. Si tratta di un tassello fondamentale per il mosaico della «superpopolare» meridionale. L'operazione a cui sta lavorando l'ex numero uno di Banca del Salento e di Mps ha però anche un risvolto «politico» vista la contiguità tra Sapelli e la Lega e la vicinanza di Onesti al governatore pugliese Emiliano che l'ha voluto alla guida degli Aeroporti pugliesi. Mentre Jacobini si è detto disponibile al passo indietro, ma a condizione che la governance dell'istituto venga realmente rinnovata. Per questo non è detto che il 14 luglio, all'assemblea presso la Fiera del Levante di Bari, non si possa assistere a un colpo di scena che ristabilisca gli equilibri che Fondazione Cr Orvieto vorrebbe contribuire a rovesciare.

Tanto più che l'acquisizione a un euro di Apulia Prontoprestito (App) da parte della Popolare di Puglia e Basilicata sembra preludere al mantenimento dell'autonomia dell'istituto altamurano, sempre diffidente rispetto al capitolo M&A. App è specializzata nella cessione del quinto e soprattutto nella gestione degli Npl.

Sebbene l'operazione abbia anche risvolti sociali (i lavoratori erano fermi da due anni perché Intesa non aveva acquisito il loro ramo d'azienda), la Popolare guidata da Alessandro Maria Piozzi ha effettuato anche una mossa difensiva in previsione del risiko.

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