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Sulle smart city una scommessa da 1,6 miliardi

Labriola: "Tim il motore dell'innovazione". Venerdì cda sulla rete

Sulle smart city una scommessa da 1,6 miliardi

Anche in Italia è in arrivo l'era delle smart city. Infatti, sono sempre più numerosi i comuni che progettano le cosiddette città intelligenti e per realizzarle, da qui al 2027, gli investimenti in soluzioni Ict cresceranno fino a circa 1,6 miliardi di euro. È quanto emerge dal primo rapporto «L'Italia delle città intelligenti e sostenibili», presentato ieri a Roma e realizzato dal Centro Studi Tim in collaborazione con il Politecnico di Milano e il Cnr.

Durante l'evento è intervenuto anche l'amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola (in foto): «Noi come Tim stiamo cercando un nuovo modo di essere parte del motore propulsivo per lo sviluppo dell'innovazione in Italia», ha detto, aggiungendo che per realizzare i suoi propositi «vanno trovate nuove modalità perché i modelli tradizionali, anche dei fondi di investimento, in molti casi, lasciano il tempo che trovano».

Nel periodo fra il 2023 e il 2027, continua lo studio di Tim, le applicazioni smart city basate su 5G, IoT e Intelligenza Artificiale in Italia contribuiranno a ridurre complessivamente di circa 6,5 miliardi i costi del traffico cittadino e di oltre 400 milioni quelli legati all'inquinamento urbano grazie a una migliore programmazione del trasporto, pubblico e privato, e dei flussi turistici. «Noi stiamo dando alle città una cosa concreta», ha detto Elio Schiavo, chief Enterprise and Innovative Solutions Officer della tlc. «Con Tim Urban Genius abbiamo realizzato la prima piattaforma di intelligenza urbana che consente a tutte le amministrazioni italiane di rendere i loro territori intelligenti». L'evento di ieri è stato l'occasione per premiare i vincitori della Tim Smart City Challenge, l'iniziativa di Open Innovation a cui hanno partecipato 170 startup, scaleup e aziende con soluzioni innovative per le città del futuro.

Intanto, per quanto riguarda la partita della rete, il comitato parti correlate di Tim si riunirà venerdì per valutare l'offerta di Cdp e Macquaire. Il comitato è chiamato ad avviare le dovute procedure legate al fatto che Cdp è azionista di Tim, nonché di Open Fiber insieme al fondo australiano.

Sarà poi il Cda del 15 marzo a esaminare l'offerta, a meno che non si decida di farlo in altra data.

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