Economia

La Svezia alza i tassi, allerta falchi Bce

Riksbank porta i saggi a zero, malgrado il pil ai minimi da sei anni

La Svezia alza i tassi, allerta falchi Bce

Sarà colpa dell'anima vichinga, quella voglia di sfidare mari inesplorati, ma questa volta la Svezia rischia grosso. La Riksbank, la sua banca centrale, ha alzato ieri i tassi di un quarto di punto portandoli a zero. È un movimento in direzione contraria rispetto al comune sentire degli altri istituti di emissione, ancora impegnati nel mantenimento dello status quo. Nè la Fed, né la Bce e tantomeno la Bank of Japan stanno riflettendo sull'opportunità di una stretta. Seppure i rischi di una recessione globale si siano affievoliti, il rallentamento economico generalizzato e il nodo dei dazi ancora da sciogliere inducono alla cautela i custodi dei templi monetari.

Ma Stoccolma è per natura abituata ad agire motu proprio. Preoccupata di finire intrappolata in una spirale deflazionistica di tipo giapponese, già nel 2015 aveva deciso di portare il costo del denaro sotto la soglia di galleggiamento (-0,10%), per poi spingerlo ancora più in basso (-0,50%) l'anno dopo.

Ora resta da chiedersi se la Svezia sia il classico canarino nella miniera. Una sorta di cavia. Involontaria, ma pur sempre una cavia. Fuor di metafora: se la mossa avrà successo, l'ala dura dell'Eurotower avrà ancora più voce in capitolo per chiedere a Christine Lagarde di disarmare il bazooka di Mario Draghi, magari facendo leva sulla già prospettata revisione delle linee strategiche dell'istituto di Francoforte. In caso di disastro, invece, a pagare saranno solo gli svedesi. La Riksbank è la banca centrale più antica al mondo, ma l'esperienza non porta all'infallibilità. Così, se da un lato il rialzo dei tassi punta a mettere un freno alla bolla azionaria e immobiliare creatasi negli ultimi anni, dall'altro si incastona in un quadro congiunturale in cui solo l'inflazione (all'1,7% in novembre) manda segnali incoraggianti. Il Pil dovrebbe crescere infatti a fine anno solo dell'1,4%, il peggior risultato degli ultimi sei anni, mentre la svalutazione della corona ha reso infelici perfino i grandi esportatori svedesi, costretti a importare da Germania, Norvegia e Danimarca le materie prime. Quanto alle big bubble, sono state generate proprio dai tassi negativi. Con gravi effetti di distorsione nei prezzi delle case (+75% in 10 anni) e conseguente indebitamento, ormai a livelli di guardia, delle famiglie. Chiamate ora a sopportare un aumento delle rate dei mutui. Se non ce la faranno, saranno guai.

Seri.

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