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Tassa sugli extraprofitti: "Unicredit non la paga"

L'ad Orcel: "Sono 1,1 miliardi e li destiniamo a riserva patrimonio". Trimestre meglio delle stime

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Unicredit è la prima banca a dichiarare che non pagherà la tassa sugli extraprofitti, bensì, come previsto dal decreto del governo approvato definitivamente dal Parlamento il 5 ottobre scorso, destinerà a riserva patrimoniale l'ammontare dell'imposta, calcolata pari a 1,1 miliardi. A dirlo è stato lo stesso Ceo del gruppo, Andrea Orcel, ieri in occasione della diffusione della trimestrale, che si è rivelata migliore delle previsioni.

Unicredit ha chiuso i 9 mesi con 6,7 miliardi di utile, in crescita del 67,7% sullo stesso periodo dello scorso anno. Il trimestre batte le attese e supera i 2,3 miliardi, contro 1,9 miliardi stimati dagli analisti. È l'undicesimo trimestre consecutivo di crescita, ma senza il rialzo dei target: la guidance sull'utile netto del 2023 rimane pari o superiore a 7,25 miliardi. «È prematuro alzarla», ha detto Orcel. Viene invece, migliorato l'obiettivo finanziario con il margine di interesse visto ad almeno 13,7 miliardi. Il che si traduce in ricavi netti superiori a 22,2 miliardi. Confermata inoltre l'ambizione a mantenere la redditività del 2024 in linea o superiore a quella del 2023 e l'intenzione di distribuire agli azionisti almeno 6,5 miliardi. Numeri forti e positivi che hanno sorpreso più di uno tra gli addetti hai lavori, con aumenti tutti abbondantemente a due cifre: i ricavi su del 33%, il margine di interesse del 46% e gli utili del +67%.

A spingere gli indicatori sono stati senz'altro gli alti tassi d'interesse. Ma tra gli elementi di rilievo notati da qualche analista c'è anche il continuo calo dei costi di gruppo, ottenuto anche in un periodo di forte inflazione ed evidente soprattutto sul mercato italiano: il cost/income domestico si colloca intorno al 35% e si confronta con il 43% in Germania e con una media del 38% nell'Europa centrale.

«Ci sono due cose che mi sono ben chiare: la prima è che oggi Unicredit è una banca diversa, migliore e più forte». Così Orcel a colleghe e colleghi, in una nota interna visionata dall'Ansa. E «la seconda cosa di cui sono certo è che abbiamo il potenziale per spingerci ancora oltre, arrivando persino a riscrivere il futuro dell'intero mercato bancario.

E i traguardi che abbiamo raggiunto ne sono la prova».

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