Economia

Telecom apre a Mediaset sui diritti tv della Serie A

Oggi assemblea del Biscione: i francesi di Vivendi potrebbero non andare

Maddalena Camera

Telecom sarebbe pronta a fare un'offerta con Mediaset per i diritti di calcio della Serie A «ma solo se c'è una convenienza reciproca». Lo ha detto l'ad del gruppo telefonico, Flavio Cattaneo sottolineando i buoni rapporti con Mediaset.

«Ritengo che sia un'azienda non solo rispettabile - ha detto - ma che ha anche un buon posizionamento di mercato». Cattaneo rimescola le carte dunque, contanto forse sul fatto che il suo principale azionista, Vivendi, sta ai ferri corti con Mediaset da parecchi mesi e rischia di dover pagare un risarcimento miliardario per il mancato acquisto della pay tv Premium. Allora la condivisione dei diritti del calcio potrebbe rappresentare una onorevole via d'uscita per Vivendi che altrimenti potrebbe dover pagare fino a 1,8 miliardi a Mediaset.

Telecom comunque, ha spiegato l'ad, intende fare investimenti nei diritti tv del calcio solo se rendono: «Abbiamo sempre detto che gli investimenti li facciamo solo se proporzionati al ritorno».

Oggi intanto a Cologno Monzese si svolgerà l'assemblea dei soci Mediaset chiamata ad approvare il bilancio e nominare il nuovo collegio sindacale. L'assise è inoltre chiamata ad approvare un piano di buyback fino al 10% del capitale, una contromossa al tentativo di scalata fatto da Vivendi, che nei mesi scorsi è salita al 28,8% del capitale. Secondo indiscrezioni il capitale che parteciperà all'assemblea, contando anche Vivendi, supererà, l'80%. Fininvest ha il 39,5% e i fondi dovrebbero essere presenti con oltre il 15%. Per essere approvata, la delibera richiede la maggioranza del capitale, ma senza contare la quota Fininvest, esclusa dal computo per il meccanismo del whitewash (votano solo gli azionisti di minoranza). Sarà quindi determinante vedere cosa farà Vivendi. Ma i francesi probabilmente non saranno presenti all'assemblea in quanto obbligati da Agcom a congelare i diritti di voto al di sotto del 10%.

Gli analisti di Equita ricordano che se Mediaset incrementasse le azioni proprie fino al 10% e poi le distruggesse, Fininvest si porterebbe automaticamente al 45,7% dei diritti di voto con Vivendi al 32%. Quota, quest'ultima, che nonostante il ricorso presentato dai francesi al Tar che sarà discusso l'11 luglio prossimo, dovrà essere congelata sotto il 10%. La società francese ha presentato la sua proposta all'Autorità per le tlc il 19 giugno scorso ma non ha ancora avuto una risposta concreta al rimedio proposto che prevede il trasferimento della quota eccedente al 10% in un trust. Da sottolineare che Vivendi ha speso, per la quota Mediaset, 1,3 miliardi di euro. Ieri i titoli del Biscione sono scesi dell'1,3% forse anche per le prospettive di maggior concorrenza sul mercato televisivo.

Dopo l'arrivo di Sky e Discovery, che trasmettono in chiaro su alcuni canali del digitale terrestre, anche i giganti del web si apprestano a realizzare serie tv. Oltre ad Amazon ora anche Facebook sta trattando con le major per realizzare miniserie tv da offrire ai propri clienti. Non c'è dubbio dunque che la concorrenza sui contenuti è sempre più agguerrita.

E anche questo potrebbe essere un altro motivo per Mediaset e Vivendi di ritrovare un accordo sulla produzione di contenuti comuni per far fronte alla potenza di fuoco dei giganti del web.

Commenti