Economia

Telecom risparmia un altro miliardo

Via alla cura Recchi-Cattaneo, attese efficienze per 1,6 miliardi. A marzo l'utile sale a 433 milioni, ma pesa il Brasile

Maddalena Camera

Investimenti mirati e taglio dei costi. Queste le parole d'ordine del nuovo corso di Telecom Italia, suggellato ieri dal cda che ha aggiornato il piano industriale dando il via alla cura formulata dal neo ad Flavio Cattaneo insieme al presidente esecutivo Giuseppe Recchi.

Il board ha inoltre approvato i conti del trimestre: dopo anni di risultati in calo, i ricavi del mobile sono cresciuti dell'8,9%, ma a pesare sul fatturato totale di 4,4 miliardi (-5,6% in termini organici) è stata la performance del Brasile e la contrazione della telefonia fissa, dove è crescente la concorrenza.

In Brasile la svolta è comunque già in atto, con il cambio di ad: è dell'altro ieri la nomina di Stefano De Angelis al posto di Ricardo Abreu. De Angelis dovrà tagliare i costi. Per far questo ci dovrebbero essere, molto probabilmente, circa mille esuberi. Certo la cura dimagrante non sarà concentrata solo Oltreoceano. In Italia Cattaneo ha l'obiettivo di arrivare, a fine 2018, a 1,6 miliardi di euro di efficienze rispetto ai 600 milioni previsti dalla vecchia gestione. Si inciderà sulle spese operative, su quelle del personale (con il previsto blocco degli straordinari), sulla pubblicità, saranno poi tagliate le consulenze e rinegoziate le bollette elettriche. Quanto all'accelerazione nella realizzazione delle infrastrutture ultra broadband, l'ad ha spiegato che sarà accompagnata «da un attento controllo dei costi che consentirà di incrementare significativamente l'efficacia degli investimenti». E per il Brasile Cattaneo ha annunciato «un rafforzamento dei piani di efficientamento finora previsti, pur mantenendo però buoni livelli di investimento».

Quanto ai numeri i ricavi del primo trimestre sono stati pari a 4,4 miliardi, ossia in calo mentre i ricavi del settore consumer in Italia sono stati pari a 1,8 miliardi, più 2% rispetto all'analogo periodo del 2015 grazie al miglioramento del segmento mobile, dove la concorrenza tra gli operatori si è allentata almeno per quanto riguarda il traffico voce mentre si sta facendo più pronunciato a livello dati.

È salito l'utile netto, che è quadruplicato a 433 milioni contro gli 82 milioni registrati nel primo trimestre 2015.

E se per il presidente Giuseppe Recchi per Telecom inizia una nuova fase, caratterizzata da maggiore efficienza, il debito resta sempre alto 27,1 miliardi di euro, pur in contrazione di 139 milioni grazie all'incasso derivato dalla vendita a Sofora di Telecom Argentina. Sul fronte di nuove cessioni ancora nulla è stato deciso per quella che solo qualche mese fa pareva imminente ossia le torri di Inwit. Dovrà quindi essere bandito un nuovo bando di gara, operazione che Telecom punta a fare quando sarà più certo l'esito dell'offerta che ha fatto su Metroweb pari a 820 milioni di euro. Telecom che nel primo trimestre ha investito in Italia 778 milioni ha confermato la leadership a livello di copertura a banda ultralarga con target ambiziosi al 2018. Le previsioni parlano di portare la fibra all'84% circa della popolazione (oggi è al 45%).

La società ha inoltre annunciato l'estensione a tutti i clienti mobili del 4G, che ha raggiunto oltre il 91% della popolazione che salirà al 98% nel 2018.

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