Economia

Telecom, tutti pazzi per la rete (in fibra)

Si prospetta difficile l'assemblea di Telecom prevista per il 15 dicembre prossimo. Il socio di maggioranza Vivendi ha chiesto quattro posti in cda che i fondi di investimento riuniti in Assogestioni non vorrebbero «concedere». A soccorso di Vivendi potrebbe arrivare Xavier Niel. Il finanziere francese dispone infatti di un potenziale 10% della società, senza diritti di voto. Ma, secondo indiscrezioni potrebbe farsi prestare un portafoglio di azioni con diritti di voto per appoggiare le richieste di Vivendi. Ma perchè tanto interesse per entrare nel consiglio dell'ex-monopolista? La società è a un bivio sul fronte dello sviluppo della rete a banda ultralarga. Telecom deve decidere se continuare da sola nello sviluppo della rete in fibra o cedere alle pressioni del governo che la vorrebbe in cordata con Metroweb e gli altri operatori concorrenti come Vodafone e Wind.La società ha detto di voler puntare, da qui al 2017, 700 milioni sulla fibra ottica nelle case di 40 città (200 milioni in più rispetto a precedenti annunci). A questo si sommano circa 3 miliardi di investimenti per protare la fibra ottica fino agli armadi, in 600 città, pari al 75% della popolazione, entro il 2017. Ad oggi questa copertura, effettuata con una tecnologia che si chiama Fttc ossia fiber to the cabinet consente una velocità di navigazione pari a 30Mb, interessa quasi 200 città. Il problema è che l'Unione Europea ha imposto di coprire, entro il 2020 il 50% della popolazione con 100Mb (e il 100% a 30Mb), velocità raggiugibile solo portando la fibra fino in casa. Insomma i tempi stringono e tra gli operatori non c'è, forse anche giustamente visto che sono concorrenti, quella collaborazione auspicata dal governo. In questo panorama complesso Vivendi, che è proprietaria di Canal Plus, pay tv con ricavi in contrazione, vuole avere voce in capitolo. Sopratutto sullo sviluppo della rete a banda ultralarga vero asset strategico per un produttore di contenuti. O Ma anche per Orange, l'ex-France Telecom che, secondo indiscrezioni potrebbe essere il «motore» dell'interesse dei francesi per Telecom Italia. Insomma l'«autostrada» a fibra ottica fa gola a tutti compresi i concorrenti Vodafone e Wind che scalpitano per entrare nella società della rete a banda ultralarga. Ieri il presidente di Cdp Claudio Costamagna ha detto di voler valorizzare la quota detenuta in Metroweb e di voler favorire il piano del Governo sulla banda ultra larga.

Metroweb, partecipa attraverso Fsi, sta «negoziando con Telecom, Vodafone e Wind, Enel - ha detto Costamagna - per sviluppare la banda larga in tutte le aree del Paese».

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