Economia

Il Trentino anticipa la local tax: accorpate Imu-Tasi, ecco l'Imis

È il primo esperimento in Italia. Se pagheranno l’importo segnalato, i contribuenti non dovranno preoccuparsi di vedersi accollare sanzioni e interessi in caso di errore

Il Trentino anticipa la local tax: accorpate Imu-Tasi, ecco l'Imis

Il Trentino dice basta a tasse diverse e anticipa la local tax. Arriva così l’Imis, l’Imposta immobiliare semplice che, nell'ottica del legislatore, verrà evitato il rischio di commettere errori nel calcolare le tasse. La nuova imposta accorpa Imu e Tasi, senza aggravi per chi già le pagava, ed è stata decisa dalla Giunta della Provincia autonoma di Trento usando la facoltà di autonomia per i tributi locali.

A calcolare l'Imis saranno i Comuni. E i cittadini, se pagheranno l’importo segnalato, non dovranno preoccuparsi di vedersi accollare sanzioni e interessi in caso di errore, perchè saranno a carico dell’ente locale. Inserita nella manovra finanziaria 2015, la nuova imposta gioca un ruolo da protagonista nel nuovo scenario che si sta disegnando per gli enti locali, sempre più chiamati a logiche di programmazione ed erogazione di servizi di livello sovracomunale. Anche se ora molte amministrazioni inviano un bollettino prestampato a casa del contribuente, spetta a quest’ultimo verificare i dati.

Con l'imposta semplice invece - ed è il primo esperimento in Italia - saranno i comuni a garantire che la cifra calcolata è corretta. Per contro, l’imposta semplice assicurerà ai Comuni maggiore manovrabilità del tributo (potranno modulare aliquote e detrazioni tra le diverse categorie, per il migliore equilibrio possibile in relazione alla specifica situazione socio-economica) garantendo loro una maggiore disponibilità diretta di liquidità. L’imposta punta anche a essere più equa: l’abitazione principale paga in funzione delle caratteristiche di ogni singolo comune, che può personalizzarne l’applicazione anche per singole categorie di fabbricati. Elimina infine alcune esenzioni riguardanti le aree edificabili dei coltivatori diretti e imprenditori agricoli. Restano invece esentati i cosiddetti "strumentali agricoli", ossia fabbricati di servizio come stalle, fienili, piccoli depositi.

Non si pagherà per i terreni agricoli non edificabili e i fabbricati meritevoli di tutela sociale, ovvero i soggetti non commerciali e quelli istituzionali anche di Asuc (Amministrazioi separate dei beni di uso civico) e Itea, cioè dell’istituto per l'edilizia abitativa.

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