Economia

Per trovare una nuova rotta ad Alitalia serve un miliardo

A tanto ammontano le risorse necessarie per evitare il peggio e per investire in un piano ancora poco chiaro

Per trovare una nuova rotta ad Alitalia serve un miliardo

Ora non è in gioco la sopravvivenza di Alitalia - messa in sicurezza a fine anno da banche ed Etihad ma la reale fisionomia dell'ex compagnia di bandiera. Il piano industriale, già oggetto di indiscrezioni e che sarà illustrato il 9 gennaio al governo e il 10 ai sindacati, tende esplicitamente a tagliare ogni spesa superflua, ma il rischio è che alla fine ci si ritrovi con una realtà aziendale profondamente cambiata. Ieri il Messaggero ha ipotizzato tagli al personale fino a 4mila unità: per una compagnia con 12mila dipendenti, tagliarne un terzo non è un risparmio, è un vero smantellamento.

Si parla di esuberi ed esternalizzazioni; questo significa che ogni attività diversa dal semplice trasporto aereo verrebbe ridotta, ceduta o delegata ad altri, mantenendo un perimetro fatto solo di personale navigante e dello staff strettamente indispensabile. Ad Alitalia resterebbe solo il ruolo di fornitore di capacità al servizio di strategie altrui: queste ultime già da tempo si sono trasferite ad Abu Dhabi. A quel punto potrebbe essere comprensibile un avvicendamento al vertice: Cramer Ball, ad da 10 mesi, completato il lavoro sporco potrebbe lasciare quel che resta di Alitalia a un italiano, accontentando gli azionisti Cai, ma il cui profilo potrebbe assomigliare più a quello di un direttore di operazioni di volo che a un capoazienda con una propria autonomia. Su tutto questo sta vigilando con apprensione il sindacato, che prima di qualunque discussione vuole vedere chiaramente il piano.

Se il breve-medio raggio sarà derubricato a low cost (da compagnia più sexy del mondo), si capirebbe ancora meglio il disegno di destrutturazione. Negli ultimi incontri l'azienda ha poi comunicato che alcune tra le principali voci di spesa sono superiori del 10-15% rispetto al resto del mercato. Come mai, si chiedono i rappresentanti dei lavoratori, lo si è scoperto solo adesso? Fino a pochi mesi fa sembrava che la compagnia si avviasse felicemente al pareggio nel 2017.

Il piano e le risorse finanziarie hanno due tempi: 60 giorni per procedere ai tagli, poi nuovo afflusso di denaro per una cifra complessiva che assommerebbe a un miliardo. Sebbene il 2015 si sia chiuso con un rosso stimato in 400 milioni, una somma considerevole andrebbe agli investimenti. Questi sono stati individuati in un nuovo network di lungo raggio, ma anche questo progetto deve essere approfondito. Prima di portare a pareggio un nuovo volo intercontinentale vanno messe in preventivo 2-3 stagioni Iata (12-18 mesi) di perdite, che possono essere anche consistenti: di qui la necessità di un polmone finanziario capace di sostenere l'avviamento. È quello che ad Alitalia è storicamente sempre mancato: troppe volte si è ritrovata in affanno a dover chiudere rotte ormai prossime al profitto.

Scelte dolorose, con riflessi anche contabili: se il volo viene chiuso, a bilancio si iscrive una perdita; se il volo continua, la cifra va registrata come investimentonell'attivo dello stato patrimoniale.

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