Economia

Twitter non spicca il volo e licenzia 5 manager

La mossa del fondatore e ad Dorsey per ritrovare la fiducia del mercato

Twitter è il «successo» più strano della digital economy. Ha 320 milioni di iscritti, piace a vip e capi di Stato ma non riesce a trovare una concreta strategia di crescita. Il risultato è che ieri quattro top manager hanno annunciato le loro dimissioni dal social network. Un allontanamento che è in realtà un licenziamento da parte di Jack Dorsey, il fondatore ritornato sul ponte di comando ad ottobre. Ad andarsene saranno il capo degli ingegneri Alex Roetter, il responsabile di prodotto Kevin Weil, il vicedirettore generale delle risorse umane Skip Schipper e la responsabile media Katie Stanton. Dorsey spera così di riguadagnare la fiducia degli investitori, dopo che il titolo ha ceduto il 37% da ottobre. In uscita anche un quinto manager, Jason Toff, che si occupa di Vine lo strumento per postare brevi video.Secondo indiscrezioni, Stanton aveva fatto sapere alcune settimane fa di volere lasciare Twitter, mentre Roetter aveva detto a Dorsey già alcuni mesi fa di avere preso in considerazione un addio. Ora il capo della divisione tecnologica, Adam Messinger, si occuperà anche di ingegneria, prodotti al consumo, design, ricerca, servizi agli utenti e sviluppo di app. Mentre il direttore operativo Adam Bain seguirà ad interim anche la divisione media, le risorse umane.Si punta al cambiamento al vertice, dunque, forse perchè la strategia non è chiara. Il problema di base è che gli utenti «non vip» di Twitter sono stanchi di passare inosservati. Con il risultato che il numero degli iscritti è al palo mentre Facebook ha già raggiunto 1,4 miliardi di «abbonati». Anche Istagram, il sito per postare le proprie immagini, riesce a fare meglio di Twitter con 400mila iscritti. Ora la società sta cercando nuove strade come quella di seguire gli eventi e non solo le persone, più o meno famose. Un'altra idea sarebbe quella dell'e-commerce e della pubblicità. Ma anche in questo caso le difficoltà non mancano. Per ora l'unico cambiamento è stato quello di passare dalle stelline ai cuori per segnare un «mi piace». Poco per una autentica svolta. Oltretutto Jack Dorsey è molto impegnato visto che continua ad essere anche l'ad di Square un sistema di pagamento su smartphone. Twitter, fondata da Dorsey e Evan Williams aveva preso il «volo» in Borsa nel novembre 2013. L'uccellino azzurro venne quotato a 26 dollari ad azione, ma il valore raddoppiò a fine giornata.

Ieri il titolo valeva invece intorno ai 17 dollari in flessione di un ulteriore 4%.

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