Economia

Ubi Banca chiama Nicastro in cda

Il banchiere, indicato vicepresidente, affianca l'ad Massiah e la presidente Moratti

Cinzia Meoni

Ubi rafforza la governance con l'ingresso di Roberto Nicastro alla vicepresidenza del gruppo. Il nome del banchiere, senior advisor Europa per Cerberus Capital Management, ex presidente delle good bank (Banca Marche, Popolare Etruria, CariChieti, acquisite poi nel 2017 proprio dalla stessa Ubi) ed ex direttore generale di UniCredit, è stato infatti inserito nella lista presentata dal «patto sindacato azionisti» in vista dell'assemblea che il 12 aprile sarà chiamata a rinnovare il cda.

Il patto di Ubi rappresenta il 22% del capitale e raccoglie le tre anime dell'ex popolare per un totale di 264 azionisti privati e istituzionali: la Fondazione Banca del Monte di Lombardia (3,95% del capitale), il Patto dei Mille e la Fondazione Cassa Risparmio Cuneo (al 5,91%). Il vertice vede la proposta di conferma di Letizia Moratti quale presidente e di Victor Massiah come amministratore delegato. Non manca sul mercato chi osserva come l'ingresso di Nicastro, ora alla vicepresidenza, possa preludere, in un futuro, a ruoli più operativi in seno alla banca.

In lista per il «Sindacato azionisti» c'è poi un mix di consulenti, revisori dei conti, professori e imprenditori-azionisti: Ferruccio Dardanello, Pietro Gussalli Berretti, Silvia Fidanza, Paolo Bordogna, Osvaldo Ranica, Letizia Bellini Cavalletti, Paolo Boccardelli. Inoltre Alessandro Masetti Zanini, Alberto Carrara, Monica Regazzi, Francesca Culasso e Simona Pezzolo De Rossi saranno candidati consiglieri e componenti del Comitato controllo gestione. Nessuna carica invece per l'attuale presidente del consiglio di sorveglianza, Andrea Moltrasio.

«Abbiamo presentato una lista per il nuovo cda di Ubi che comprende personalità di altissimo profilo professionale e personale nel rigoroso rispetto dello statuto e di tutte le normative europee» hanno dichiarato in una nota congiunta Franco Polotti (presidente del patto sindacato azionisti Ubi), Matteo Zanetti (presidente del patto dei Mille) e Giandomenico Genta (presidente della Fondazione Cr Cuneo). La scelta dei candidati risponde alle disposizioni vigenti della Vigilanza e, in particolare, della normativa europea sui requisiti «fit and proper» per gli organi di governo e controllo delle banche riguardante la valutazione dei criteri di professionalità, la complementarietà, la disponibilità di tempo e il cumulo delle cariche e le capacità manageriali. Inoltre, secondo quanto sottolineato nella nota, due terzi dei candidati sono indipendenti.

Gli altri soci di Ubi hanno in ogni caso tempo fino al 18 marzo per presentare le liste. In particolare, sul mercato si attende quella di Assogestioni che già all'assemblea del 2016 aveva raggiunto la maggioranza in assise, senza però per questo puntare alla governance. Il prossimo board sarà il primo «monistico», ovvero prenderà il posto dei due attuali organi di vertice: il consiglio di sorveglianza e quello di gestione. Ubi era in effetti una delle ultime ad avvalersi ancora del sistema di duale.

L'addio è stato deciso in ottobre dall'assemblea dei soci che, contestualmente, ha dato il via libera a un più snello sistema di gestione che prevede un board a 15 posti e un comitato per il controllo di gestione ridotto a cinque membri.

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