Economia

Unicredit, il presidente è Bisoni

Resterà in carica fino alla scadenza del board nel 2021

Unicredit, il presidente è Bisoni

Cesare Bisoni è il nuovo presidente di Unicredit. Ieri il cda di Piazza Gae Aulenti ha nominato all'unanimità il giurista come successore dello scomparso Fabrizio Saccomanni. Bisoni, già vicepresidente vicario in quota Carimonte Holding (espressione delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Modena e Banca del Monte di Bologna), resterà in carica fino alla naturale scadenza del board nell'aprile 2021. La scelta è ricaduta sull'esperto docente universitario sia perché da oltre 13 anni negli organi dell'istituto sia per gli ottimi rapporti con tutto il management a partire dall'ad Jean-Pierre Mustier. Una scelta naturale visto che nei giorni scorsi erano tramontate le ipotesi Vittorio Grilli (che ha confermato l'impegno in Jp Morgan) e Alberto Cribiore.

Bisoni avrà dunque il compito di traghettare Unicredit verso una nuova fase evolutiva, quella tratteggiata dal nuovo piano industriale che sarà presentato a Londra il 3 dicembre prossimo.

Di qui la scelta, condivisa da tutto il board, di non modificare gli equilibri fin qui raggiunti sebbene nei giorni scorsi Fondazione Cariverona (attualmente all'1,8%), pur vicina al neopresidente, avesse fatto trapelare le proprie riserve per la procedura ad hoc. «Sono molto onorato per la nomina e tutto il mio impegno sarà quello di continuare nel percorso di rafforzamento di questa grande banca», ha dichiarato Bisoni sottolineando che «poiché non è nei miei programmi far parte del consiglio oltre questo mandato, assicurerò piena continuità lavorando con il comitato corporate governance e con il cda, nel corso del 2020, al piano di successione per garantire un ordinato passaggio al prossimo consiglio».

Ieri il cda ha deciso di avviare il processo di selezione dei candidati al fine di cooptare due consiglieri non esecutivi in sostituzione di Martha Böckenfeld (che si è dimessa con effetto immediato) e dello stesso Fabrizio Saccomanni. La procedura terminerà con la cooptazione di due candidati in tempo utile per la conferma da parte dell'assemblea degli azionisti nell'aprile 2020. Una scelta all'insegna del quieta non movere in vista di un piano che presenterà difficoltà realizzative non minime a causa della sfavorevole congiuntura economica nel Vecchio Continente. Mustier in questo modo potrà serrare le fila nella plancia di comando anche in previsione dei nuovi fronti che, inevitabilmente, si apriranno nella partecipata numero uno di Piazza Gae Aulenti: Mediobanca nella cui compagine societaria si è affacciato di recente Leonardo Del Vecchio con il 6,9%, proprio alle spalle di Unicredit che ne detiene l'8,8 per cento.

In entrambi i casi si tratta di sfide che richiedono un impegno notevole.

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