Economia

Vivendi sui diritti della Serie A. E congela la guerra su Mediaset

L'ad de Puyfontaine illustra le prossime mosse prima di andare all'Agcom. L'ipotesi è limitare i diritti di voto al 10%

Vivendi sui diritti della Serie A. E congela la guerra su Mediaset

«Speriamo che le Authority non ci siano ostili e che abbiano una sempre migliore percezione di quello che stiamo facendo». Il presidente di Telecom e ad di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, ha così sintetizzato ieri in un incontro con la stampa a Roma la posizione del gruppo media nei confronti dell'Agcom e dell'Antitrust Ue. In pratica, il manager rappresenterà all'Autorità per le Comunicazioni (sebbene sia fiducioso nell'esito positivo dei ricorsi al Tar e all'Ue) nelle risposte che saranno fornite entro il 18 giugno come la presenza di Vivendi in Telecom (di cui è primo azionista con il 24%) sia da configurarsi come quello di «un azionista di lungo termine che ha interesse a sviluppare una piattaforma multimediale». Se, però, l'Authority ribadisse l'ingiunzione di ridurre dal 29,9 al 10% la quota in Mediaset a causa della violazione della legge Gasparri, è probabile che Vivendi opti per il congelamenti dei diritti di voto eccedenti la soglia imposta. Un esito che il mercato considera scontato visto che ieri Mediaset ha ceduto il 3,5% a causa del minore appeal speculativo.

«Siamo disponibili a parlare con tutti», ha aggiunto de Puyfontaine riferendosi tanto alle istituzioni di controllo quanto al governo quanto alla controparte di Cologno Monzese. «Non sono previsti incontri con la famiglia Berlusconi, ma se accadesse ne saremmo felici», ha detto confermando l'intenzione già espressa da Vincent Bolloré. Il neopresidente di Telecom non si è sbilanciato nemmeno sulla cessione del 70% di Persidera, la società proprietaria delle frequenze tv della quale l'Antitrust Ue ha chiesto la dismissione per dare l'ok al controllo francese dell'operatore tlc. «Abbiamo chiesto al cda di Telecom di effettuare un review e si deciderà a breve», ha chiosato.

La presenza di de Puyfontaine a Roma è, soprattutto, un segnale della volontà transalpina di investire in Telecom, di «farne un cacciatore e non più una preda», inserendolo all'interno di una media company globale. Per quanto riguarda la produzione di contenuti da veicolare sulla banda ultralarga, il top manager ha annunciato «la creazione entro fine mese di Vivendi Italia spa, che avrà sede a Milano e si occuperà della parte creativa». L'asta per i diritti della Serie A? «È un settore di interesse, ci penseremo e decideremo a breve», ha detto de Puyfontaine nel suo ruolo di ad di Vivendi. Se il gruppo francese partecipasse e si aggiudicasse il pacchetto D (più ricco di squadre e multipiattaforma), si potrebbe ipotizzare una trattativa successiva con Mediaset e con Sky che nel calcio hanno un traino per i ricavi.

Il neopresidente esecutivo di Telecom ha infine spiegato che il suo ruolo sarà affiancare l'ad Flavio Cattaneo («il boss della società») e ha escluso un ruolo futuro per Yannick Bolloré in Italia.

«Lui è designato a succedere a suo padre», ha tagliato corto.

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