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Elegante o maliziosa la donna è in pelliccia

A Milano moda uno dei capi più discussi è riproposto da Simonetta Ravizza in versione «non ostentata». E da Elena Mirò trionfano le curve

da Milano

Tonda e «pelosa»: ecco come dovrebbe essere la donna dei sogni secondo gli stilisti che ieri hanno presentato le collezioni per il prossimo inverno sulle passerelle di Milano. Al solo pensiero gli addetti ai lavori della moda inorridiscono, ma i peli di cui si parla non sono quelli da estirpare con una sana depilazione e le curve ben vestite sono da tempo una felice realtà grazie al marchio Elena Mirò che coraggiosamente fa sfilare modelle dalla taglia 46 in su. «Perfino io che sono una perfetta 42 a volte non entro negli abiti: la moda deve smettere di essere una gabbia» ha detto Sabrina Ferilli, ospite d’onore alla sfilata in quanto simbolo della bellezza mediterranea.
Così anche alle curvilinee che sono il 56 per cento delle italiane, la griffe propone materiali gonfi e voluminosi come l’angora (per deliziosi pullover fucsia oppure grigi) e il pelo di volpe (per stole e copri spalle ad anello) sopra a gonne o pantaloni di linea molto asciutta. Del resto il prossimo inverno sarà pelosissimo a giudicare dalle migliori collezioni della giornata. Per esempio Simonetta Ravizza lancia la pelliccia ottimista con una serie di piccoli pezzi colorati che comprendono perfino le scarpe Superga decorate in volpe, visone o zibellino oltre a borse, colbacchi e tante stole negli stessi preziosi materiali tinti di blu royal, arancio deciso e rosa caramello. «È finita l’era del pelliccione status-symbol» dice la stilista mostrando i suoi perfetti gilet in agnello indiano (sembra breitshwantz, ma costa molto meno e soprattutto è un animale che rientra nella catena alimentare) e le adorabili giacchine in montone rovesciato.
Simona Ventura, testimonial della linea per beneficenza (con la Pellicceria Ravizza raccoglie fondi destinati a due case-famiglia in Emilia Romagna) sfila con un superbo gilet di zibellino, ma il messaggio arriva lo stesso forte e chiaro: la pelliccia deve essere giovane, dinamica, senza volgari ostentazioni di sorta. Sono esattamente così le magnifiche mantelline di visone grigio doppiato di cashmere proposte da Ballantyne in alternativa al «Lovel Ice Bomber» negli stessi materiali oppure con il nylon al posto della pelliccia.
E dello stesso segno sono i fantastici modelli presentati da Gabriele Colangelo, stilista di appena 33 anni che ha già lavorato per grandi aziende tra cui Versace, la Itierre e il Gruppo Burani, ma adesso lancia una linea con il suo nome. «Mio padre è pellicciaio - spiega - un artigiano ancora capace di fare le cose come si deve: i capi intelati, cuciti a mano, con mille dettagli di pura maestria». Così per realizzare una capsule collection ispirata dalle opere di Alberto Burri, il giovane designer ha carpito i segreti del mestiere paterno. Annamaria Fuzzi, signora della maglieria, usa il disegno del pelo di volpe per ricreare la stella dei pullover norvegesi sui divini cappotti jacquard stampati con bellissimi motivi da tappezzeria inglese.
Roberta Scarpa che è veneziana e fiera di esserlo traduce in punti, ricami, stampe e applicazioni di gomma sui capi i mosaici del pavimento della chiesa dei Santi Maria e Donato di Murano. Un ottimo lavoro davvero. Anche Valeria Marini trova un buon equilibrio tra sex appeal e portabilità utilizzando come icona di collezione Sophia Loren. Gli abiti-guêpière ispirati dalla celebre scena dello spogliarello in Ieri, oggi e domani saranno perfetti sulle donne statuarie come lei, ma potranno vestire anche le semplici maggiorate che finalmente cominciano a interessare gli stilisti.

Esemplari in questo senso i tubini di Audrey Hepburn realizzati da Rocco Barocco con un ingegnoso sistema di fasce elastiche che li rendono portabili per due taglie diverse e tutte le giacche tagliate a uovo che Clips decora con alti bordi di pelo.

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