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Esercizi regolari e «su misura» di fisioterapia: così l'anziano cade «in piedi»

Al primo Congresso della Sociatà italiana di Fisioterapia presentati due studi sui rischi per gli over65, dovuti alle insidie domestiche e alla mancanza del corretto esercizio fisico

Via tappeti e mobili bassi, buona illuminazione, scarpe sicure e, soprattutto, regolari esercizi di fisioterapia. Per gli anziani le case sono piene di insidie e le cadute in agguato, ma con i giusti accorgimenti si possono drasticamente ridurre.

Il primo Congresso della Società Italiana di Fisioterapia (SIF), che si è tenuto in questo giorni a Pacengo del Garda (VR), vuole fornire un elenco di consigli utili. Rispondendo, in particolare, a queste domande:« Quali sono i fattori che aumentano il rischio di caduta nelle persone anziane? Si può prevedere questo rischio? Quali strategie adottare per ridurlo?»
All'incontro sul lago di Garda sono stati presentati i risultati dell'attuale ricerca italiana e internazionale in fisioterapia geriatrica, focalizzando sugli accorgimenti necessari per evitare incidenti domestici.

Le cadute rappresentano un evento frequente nella popolazione anziana, soprattutto in casa ed espongono ad un rischio elevato. Riguardando un terzo delle persone sopra i 65 anni e circa la metà di quelle sopra gli 80 anni. Le conseguenze sono spesso gravi per l'autonomia e per la qualità della vita degli interessati, oltre ad imporre elevati costi per i sistemi sanitari di tutto il mondo. Si è anche cercato di stimarlo questo costo, in vari paesi e sarebbe fra lo 0.9% l' 1.5% della spesa totale sanitaria e fra lo 0.07% e lo 0.20% del Prodotto Interno Lordo.
Eppure moltissime di queste sono evitabili, riducendole di quasi la metà.

Con la fisioterapia, è lo slogan del Congresso, l'anziano «cade in piedi». Ma, al tempo stesso, vanno rimossi gli ostacoli più pericolosi che si presentano in casa, nella quotidianità della vita.
Paolo Pillastrini, presidente nazionale della Società Italiana di Fisioterapia , spiega: «Le cadute e le loro gravissime conseguenze soprattutto nelle persone anziane raccomandano un programma personalizzato di esercizi condotto da fisioterapisti».

Questa attività fisica, aggiunge il professore, ordinario al dipartimento di medicina interna, dell'invecchiamento e delle malattie nefrologiche al Policlinico Sant'Orsola Malpighi di Bologna, dovrebbe essere associato ad una riduzione degli ostacoli dell'ambiente in cui la persona vive. E fa degli esempi: « Tappeti, mobili bassi o instabili dovrebbero essere rimossi, l'illuminazione degli ambienti dovrebbe essere adeguata e le calzature sicure, con suola non in cuoio e chiuse nella parte posteriore della tomaia».

Non una normale ginnastica, dunque, ma esercizi «su misura», effettuati costantemente durante l'arco dell'anno e accompagnati da una leggera attività fisica quotidiana. «L'intervento prezioso del fisioterapista - dice Antonio Bortone, presidente nazionale dell'Associazione Italiana Fisioterapisti (Aifi) - è sempre necessario nella persona anziana. Grazie a questi esercizi muscolatura, ossa, tendini, riescono a mantenersi in forma e consentire all'anziano autonomia negli spostamenti, punto fondamentale per una buona qualità di vita».
Uno studio sulle reazioni posturali a perturbazioni esterne rapide in 51 pazienti, di cui 30 giovani e 9 anziani sani e 12 pazienti con Morbo di Pakinson, è stato presentato al Congresso proprio per far comprendere l'importanza della fisioterapia nel paziente anziano.

I risultati, spiega i l professor Pillastrini, mostrano che le persone anziane sane e con Morbo di Parkinson hanno maggiori difficoltà a contrastare in modo efficace le perturbazioni rispetto alle persone giovani, con una evidente maggiore esposizione al rischio di caduta. Un secondo studio ha invece valutato la capacità del Performance Oriented Mobility Assessment (POMA), una scala di valutazione del cammino e dell'equilibrio, per identificare chi è maggiormente a rischio di caduta. Condotto su 110 persone anziane istituzionalizzate, lo studio ha individuato nel movimento di «tornare indietro» il fattore di rischio principale di cadute ripetute.

Al Congresso ci sono state anche alcune comunicazioni , per riassumere in modo sistematico la letteratura recente sulle strategie per la riduzione delle cadute. Letture magistrali tenute da relatori internazionali hanno introdotto temi come la riduzione della forza muscolare nell'anziano, le strategie per il miglioramento dell'equilibrio e per la riduzione del rischio di caduta o l'approccio al paziente con più patologie. All'incontro sono stati affrontati anche molti altri aspetti che riguardano le capacità di movimento e l'autonomia delle persone anziane, sia con invecchiamento fisiologico che con patologie frequenti in età avanzata.

Il programma ha previsto poi una tavola rotonda dal titolo: «Problemi etici e il ruolo della fisioterapia nelle fasi finali della vita», con la partecipazione di importanti esponenti del mondo politico e accademico: la parlamentare Paola Binetti, il costituzionalista Carlo Casonato, il fisioterapiasta americano Andrew Guccione, il presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria Niccolò Marchionni, il filosofo bioetico Michele Schiavone e il fisioterapista milanese Fulvio Zegna.

Con questo suo primo Congresso la Società Italiana di Fisioterapia punta sui principali obiettivi che si pone: promuovere attività scientifiche nell'ambito della fisioterapia e favorire la divulgazione delle conoscenze e la pratica clinica basata sulle prove di efficacia.

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