Cronache

"Nessun terrorista sui barconi". Ma l'arresto smonta i buonisti

Due estremisti islamici nordafricani sono stati espulsi: uno dei due era un reduce della Siria

"Nessun terrorista sui barconi". Ma l'arresto smonta i buonisti

Espulsi due nordafricani che incitavano al jihad; uno dei due aveva combattuto in Siria, era arrivato a Lampedusa su un barcone ed era ospite di un hotspot della zona.

Il primo dei due espulsi è un cittadino algerino di 57 anni in Italia dal 1989 e già noto alla giustizia in quanto nel 1998 era stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Ritorno” assieme ad altri estremisti, tutti indagati per associazione a delinquere finalizzata alla contraffazione di documenti e alla falsificazione di denaro. Il gruppo era sospettato di essere collegato al Gia algerino (Gruppo Islamico Armato) che negli anni ’90 ha seminato terrore in Algeria e Francia.

All’epoca il soggetto in questione venne condannato a 4 anni di reclusione e in seguito arrestato nuovamente per reati comuni. Durante il periodo di detenzione in carcere si era distinto come predicatore autoproclamato con tanto di seguito di numerosi detenuti. Durante le sue prediche fomentava odio incitando al jihad e al martirio, al punto che nel 2017 veniva fermato per istigazione alla violenza e apologia al terrorismo. Scarcerato nel giugno scorso, è stato trasferito al CPR di Potenza e rimpatriato dall’aeroporto di Roma Fiumicino.

Il secondo individuo rimpatriato è un tunisino di 25 anni arrivato a Lampedusa lo scorso luglio e ospite di un hotspot del posto. Il tunisino è stato riconosciuto da un suo connazionale, anch’egli ospite del centro, che lo ha indicato alle autorità come ex combattente jihadista in Siria. Il soggetto è dunque stato immediatamente rimpatriato dall’aeroporto di Palermo.

Sulla questione è intervenuto il vice-presidente del Senato, Giuseppe Calderoli con la seguente dichiarazione: “Uno dei due immigrati radicalizzati, un tunisino, espulsi oggi per motivi di sicurezza, era sbarcato a luglio a Lampedusa con un barcone. Aver drasticamente ridotto gli sbarchi sulle nostre coste significa anche questo, aver ridotto il rischio che tra i migranti ci siano potenziali jihadisti come questo. Questa espulsione rappresenta l'ennesima conferma che molti terroristi sono entrati con i cavalli di Troia dei barconi che hanno attraversato il Mediterraneo, soprattutto dalla Tunisia, da dove arrivano la stragrande maggioranza dei 346 espulsi dal gennaio 2015 ad oggi. Grazie alle nostre forze dell'ordine e alla nostra intelligence per l'ottimo lavoro di monitoraggio e prevenzione che stanno svolgendo e grazie al Ministero degli Interni che riserva particolare attenzione al pericolo jihadista: siamo arrivati a 109 espulsioni in dieci mesi, una media di quasi 11 espulsi al mese, più di un'espulsione ogni tre giorni”.

Con questi due provvedimenti salgono a 346 le espulsioni effettuate dal gennaio 2015, di cui 109 nel 2018.

Nel 2017 erano invece state eseguite 105 espulsioni per estremismo islamista.

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