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Egitto, nella prima intervista da candidato Sisi espone il programma

L'ex capo delle forze armate egiziane punterà su sicurezza, stabilità e sviluppo e promette di mettere fine ai Fratelli Musulmani

Un manifesto con il volto di Abdel Fath al-Sisi in una strada della periferia del Cairo
Un manifesto con il volto di Abdel Fath al-Sisi in una strada della periferia del Cairo

Abdel Fatah al-Sisi, candidato in Egitto alla prossime elezioni del 26 e 27 maggio, ha rotto ieri il silenzio stampa che aveva osservato dall'annuncio ufficiale della sua discesa in campo. Due televisioni private, CBC e ONTV, hanno mandato in onda metà di una lunga intervista registrata in precedenza, in cui hanno dato largo spazio alle opinioni di quello che ogni probabilità sarà il prossimo presidente egiziano.

Sisi, che per scendere in campo ha rinunciato alla sua posizione di capo delle forze armate e lasciato il suo posto come ministro della Difesa, non ha voluto qualificarsi come candidato dei militari e ha anzi dichiarato che l'esercito non ha mai governato l'Egitto negli ultimi trent'anni e che non inizierà a farlo se dovesse essere eletto.

L'eredità di Nasser

Il candidato ha poi ricordato il presidente Gamal Abd el-Nasser, a cui molti sostenitori lo accostano per il comune passato militare e per il giro di vite nei confronti del gruppo politico-religioso dei Fratelli Musulmani.

Nasser "non era solo un ritratto sui muri per gli egiziani - ha detto Sisi -, ma una foto e una voce scolpite nei cuori". L'eredità del nasserismo è per altro un tratto che fa parte anche della storia politica dell'unico altro candidato alle elezioni, Hamdeen Sabahi.

Fratelli Musulmani

Il candidato presidente ha promesso che, se sarà eletto, metterà fine all'organizzazione dei Fratelli Musulmani, già al bando in Egitto, e dichiarato che sono gli egiziani a volerlo.

Sisi ha poi accusato Khairat el-Shater, nome di spicco del gruppo, di averlo minacciato, pochi giorni prima che l'esercito, nel 2013, cacciasse il presidente espressione della Fratellanza. Avrebbe promesso di scatenare combattenti dalla Libia, dalla Siria e dall'Afghanistan se fosse successo qualcosa a Morsi.

Da che il governo è stato rovesciato, si assiste nel Paese a una dura repressione nei confronti dei sostenitori di Morsi, che ha portato a migliaia di arresti. Di recente centinaia di persone sono state condannate in primo grado alla pena capitale.

Ashraf Adbel Ghafar, quadro dei Fratelli, ha risposto che "i precedenti presidenti egiziani sono scomparsi, ma la Confraternita è continuata ad esistere malgrado l'oppressione". Per gran parte della sua storia il gruppo ha vissuto in clandestinità.

Il programma

Sisi ha approfittato dell'intervista per esporre i temi fondamentali della sua campagna elettorale: sicurezza, stabilità e sviluppo. Il candidato ha aggiunto che il problema del terrorismo nel Sinai potrebbe essere eliminato "nel giro di un'ora", ma che sarà necessario più tempo per non colpire anche "donne, bambini e anziani".

Il candidato ha sottolineato come, nella sua visione, lo Stato deve "correggere" l'etica dei cittadini, utilizzando media, famiglia e istituzioni religiose.

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